giovedì, 23 Gennaio, 2025
Energia

Confesercenti: preoccupano i prezzi dell’energia. Famiglie e imprese esposti a costi più alti d’Europa

L’Ufficio Economico: necessario attuare interventi mirati

Posta l’inflazione sotto controllo ora tocca ai costi dell’energia che rischiano con il susseguirsi di rialzi di far pagare a imprese e famiglie costi alti. Lo sottolinea la Confesercenti che invita il Governo a “sorvegliare” l’andamento dei prezzi e a mettere in atto politiche di sostegno alle imprese.
“Il processo di rientro dell’inflazione può ormai dirsi praticamente concluso”, osserva l’Ufficio Economico di Confesercenti, “le rilevazioni definitive dell’Istat per dicembre confermano una variazione media dell’1,3%, con un tasso annuo dell’1,0%, in calo rispetto al 5,7% del 2023 e, soprattutto, all’8,2% del 2022. Restano, però, tensioni sui prezzi delle materie energetiche, che ancora non hanno riassorbito i picchi raggiunti due anni fa. Nel 2024, infatti, i costi di energia elettrica, gas e combustibili sono stati ancora superiori di quasi il 70% ai livelli del 2021. Imprese e famiglie italiane continuano a pagare tra le bollette più alte d’Europa”.

Le tendenze al rialzo

Sebbene il quadro generale sia positivo, evidenzia la Confederazione, “si stanno iniziando a manifestare, come noto, tendenze rialziste dei beni energetici”. Il prezzo dell’elettricità, a dicembre scorso, si è assestato su 140€/Mwh, il 15% in più della Germania, il 18% in più della Spagna e il 22% in più della Francia.

Monitoraggio costante

Una prospettiva che rivela l’Ufficio Economico di Confesercenti, preoccupa, visto che la riduzione dei prezzi registrata dagli energetici nel 2024 non è stata sufficiente a compensare gli aumenti straordinari degli anni precedenti. “I prezzi per la voce. ‘beni e servizi legati all’abitazione’, restano del 35% sopra i valori del 2021 e, come anticipato, a guidare questa tendenza sono soprattutto le bollette”. La voce “energia elettrica, gas e altri combustibili”, segnala la Confesercenti è cresciuta dell’82,9% nel 2022 e del 2,2% nel 2023, è infatti diminuita solo del 15,2% nel 2024, restando dunque quasi 70 punti percentuali sopra il livello del 2021. “Questa situazione richiede un monitoraggio costante”, auspica infine l’Ufficio Economico di Confesercenti, “Un nuovo rialzo dei beni energetici potrebbe riportare in alto l’inflazione, con un impatto significativo sulla spesa delle famiglie. Sarà quindi essenziale sorvegliare l’andamento dei costi energetici e valutare interventi mirati per contenerli, come già fatto in passato”.

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