venerdì, 10 Gennaio, 2025
Esteri

Sgomento per i due ostaggi trovati morti a Rafah, Idf: “Deceduti da molto tempo”

Famiglie di 800 soldati a Netanyahu: basta guerra a Gaza. Unicef: 74 bambini uccisi in 9 giorni, in tutto circa 46mila morti. Erdogan a Meloni: "Italia guidi revoca sanzioni a Siria".

Sono stati localizzati nella Striscia di Gaza i corpi senza vita di Youssef Ziyadne, 53 anni, e di suo figlio Hamza Ziyadne, 22, entrambi rapiti il 7 ottobre del 2023 e finora ritenuti in vita. Youssef Ziyadne, trovato in un tunnel di Rafah dove l’esercito aveva operato in precedenza, era stato rapito insieme ai tre figli Hamza, Bilal e Aisha, questi ultimi due rilasciati il 30 novembre 2023, dopo oltre 50 giorni in ostaggio. Accanto al cadavere di Ziyadne sono stati trovati anche quelli di due miliziani di Hamas. Secondo le prime valutazioni, non si tratterebbe di morti recenti. Ciò nonostante il ministro della Difesa Israel Katz scrive di “una operazione eroica”.

Famiglie di 800 soldati a Netanyahu: basta guerra

Ieri oltre 800 genitori di militari delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sottoscritto una lettera pubblica in cui accusano il premier Benjamin Netanyahu di aver messo a rischio la vita dei loro figli “esclusivamente nell’interesse della vostra sopravvivenza politica”, chiedendogli di raggiungere un accordo e accusandolo di aver condotto “una guerra senza orizzonte, diversa da qualsiasi altra nella nostra storia, esclusivamente nell’interesse della vostra sopravvivenza politica”. Dopo oltre un anno, recita la missiva, “l’Idf non ha motivo di rimanere a Gaza, se non quello di soddisfare i desideri messianici di insediarvisi”. “Vi accusiamo di aver abbandonato gli ostaggi e i soldati”, scrivono i genitori, minacciando di lanciare una “lotta totale”.

Gaza, 74 bambini uccisi nel 2025, oltre 46.000 morti

Almeno 74 bambini sono stati uccisi nei primi sette giorni del 2025 dagli attacchi israeliani notturni a Gaza city, Khan Younis e al Mawasi. Lo riporta l’Unicef: “Per i bambini di Gaza, il nuovo anno ha portato più morte e sofferenza a causa di attacchi, deprivazione e la crescente esposizione al freddo – ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell’organizzazione Onu: ”Un cessate il fuoco è atteso da troppo tempo. Troppi bambini sono stati uccisi o hanno perso i propri cari nel tragico inizio del nuovo anno”. Secondo l’Unicef più di 1 milione di loro vive in tende di fortuna e dal 26 dicembre, 8 neonati sono morti per ipotermia. Il bilancio complessivo delle vittime nella Striscia è arrivato a 46.006 morti in 15 mesi secondo il ministero della Salute di Gaza.

Il Papa, a Gaza situazione umanitaria ignobile

“Rinnovo l’appello a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, dove c’è una situazione umanitaria gravissima e ignobile, e chiedo che la popolazione palestinese riceva tutti gli aiuti necessari. Il mio auspicio è che Israeliani e Palestinesi possano ricostruire i ponti del dialogo e della fiducia reciproca, a partire dai più piccoli, affinché le generazioni a venire possano vivere fianco a fianco nei due Stati, in pace e sicurezza, e Gerusalemme sia la ‘città dell’incontro’, dove convivono in armonia e rispetto i cristiani, gli ebrei e i musulmani”. Lo afferma papa Francesco nel discorso al corpo diplomatico, che è stato letto da un suo collaboratore.

Libano, Joseph Aoun presidente della Repubblica

In Libano intanto il 60enne Joseph Aoun, generale dell’esercito libanese, è stato eletto presidente della Repubblica, carica rimasta vacante per più di due anni e che, secondo l’ordinamento libanese, spetta a un cristiano maronita. Il generale Aoun, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dalle forze occidentali e dai paesi arabi del Golfo ostili all’Iran. Aoun è stato eletto dopo la seconda seduta parlamentare, quando era sufficiente una maggioranza semplice di 65 voti (su128).

Siria: scontri tra forze filo-turche e curde, 37 morti

In Siria ci sono stati nuovi scontri tra gruppi sostenuti dalla Turchia, supportati da attacchi aerei, e forze guidate dai curdi, nei quali sono morte 37 persone nella regione settentrionale di Manbij. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna, “Feroci battaglie nella campagna di Manbij, nelle ultime ore, tra le Forze democratiche siriane (guidate dai curdi) e le fazioni dell’Esercito nazionale (sostenute dalla Turchia) con copertura aerea turca”, ha segnalato la Ong, affermando che gli attacchi “hanno ucciso 37 persone in un bilancio preliminare”, per lo più combattenti sostenuti dalla Turchia.

Erdogan a Meloni: “Italia guidi revoca sanzioni a Siria”

Il capo di stato turco, Recep Tayyip Erdogan, ha auspicato che l’Italia possa guidare un processo di revoca delle sanzioni contro la Siria, per agevolare la ricostruzione del paese, durante una telefonata con la presidente del consiglio Giorgia Meloni. “Sottolineando l’importanza di agire senza indugio per ricostruire la Siria, il presidente Erdogan ha espresso la sua convinzione sul fatto che la revoca delle sanzioni contro la Siria, assieme ad una leadership dell’ Italia in questa materia, gioverebbe al processo” di ricostruzione, si legge in una dichiarazione della presidenza della Repubblica di Ankara, che cita una telefonata tra i due leader.

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