domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

Ance Veneto contro Città Metropolitana di Venezia per appalto nuova Questura

Costruttori: nel 2025 tanti cantieri potrebbero bloccarsi per il caro materiali

L’economia veneta rallenta. Anzi, è quasi ferma. Il settore metalmeccanico risente della crisi tedesca e l’edilizia lancia allarmi ogni giorno. L’Ance regionale ritiene che se non dovessero essere previsti incentivi e non partire il “Piano casa” e non essere compensato il caro materiali potrebbe prospettarsi un 2025 di lacrime e sangue. Rischierebbero il fermo cantiere realizzazioni come l’Alta Velocità Verona-Padova, la nuova Questura di Marghera, il tram di Padova, molte scuole e, forse, anche dei cantieri delle Olimpiadi. “Le decisioni per la realizzazione della nuova Questura di Venezia, nell’area dell’ex scuola Monteverdi a Marghera, sono un esempio concreto – e oggettivo – di quanto l’Ance va segnalando: normative disattese e inadeguatezze decisionali non permettono di realizzare opere di qualità in tempi certi”, dice il presidente di Ance Veneto, Alessandro Gerotto. Si tratta di un progetto da circa 50 milioni di euro, che ha avuto il via libera dall’Amministrazione metropolitana nel settembre scorso, ma che non tiene conto dell’aggiornamento del prezzario regionale avvenuta prima dell’estate e dove la stazione appaltante pratica un taglio lineare senza motivazioni.

Anac: applicare prezzi aggiornati

“Ricordo – aggiunge Gerotto, che fa eco anche alle dichiarazioni della presidente nazionale Federica Brancaccio – che la stessa Autorità Anticorruzione dice che le stazioni appaltanti sono tenute ad applicare i prezzari regionali aggiornati e, come se non bastasse, al progetto per la realizzazione della nuova Questura di Venezia è stato applicato un taglio lineare del 17% che non è motivato e l’opera viene posta a base di gara a 39 milioni di euro con i 48 disponibili. A questo punto non è comprensibile come si possa realizzare un’opera che parta da una base d’asta insufficiente a coprire i costi di esecuzione. Già se si dovesse decidere di non compensare l’aumento dei costi dei materiali, che ora è sopra il 30% rispetto agli anni pre-pandemia, molti cantieri rischiano di fermarsi.

La stazione appaltante si difende

La Città metropolitana risponde che “il progetto della nuova Questura di Venezia è stato redatto in un periodo in cui si è avuto l’aumento dei prezzi per il fenomeno del caro materiale e per il quale il Ministero degli Interni ha sopperito con ulteriore risorse di 8 milioni di euro portando il finanziamento a 48 milioni di euro complessivi. Il progetto, redatto da un raggruppamento di progettisti la cui mandataria è lo studio di progettazione Cucinella, acquisito dalla Città metropolitana di Venezia in data 16 maggio 2024, è stato computato sulla base del prezzario vigente al momento della redazione (prezziario 2023) a cui è stato applicato un taglio del 17% ammessa dalla DGR regionale.” Quanto al prezzario applicato, l’ente veneziano sostiene di essersi avvalsa della possibilità prevista dalla delibera di giunta regionale Veneto 572 del 27/05/2024 (che è posteriore all’acquisizione del progetto) di poter praticare “un taglio lineare fino al 20%, è stato valutato che i prezzi applicati nel progetto sono contenuti nella stessa alea ammessa dal prezzario 2024 con il taglio del 20%, per cui si ritiene che la procedura sia in linea con i dettami del codice e dei principi in esso contenuti e che il costo complessivo dell’opera a base di gara sia congruo”, poi però “si evidenzia che il bando di gara è costruito in maniera da dedicare ampio peso alla parte tecnica (85 punti) piuttosto che a quella economica, disincentivando quindi ribassi sconsiderati.” Agli inizi di dicembre è prevista l’aggiudicazione della gara.

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