Il brusco abbassamento delle temperature sta mettendo in difficoltà le coltivazioni agricole italiane, colte impreparate dopo un autunno insolitamente caldo. L’allarme arriva dalla Coldiretti, che segnala rischi significativi per le colture in campo e i frutteti, “ingannati” dalle alte temperature di ottobre e ora esposti al pericolo delle gelate. Dopo un mese di ottobre con temperature medie superiori di 1,6 gradi rispetto alla media storica, come rilevato dall’Isac Cnr, il freddo improvviso sta cogliendo di sorpresa le piante. Le coltivazioni di frutta, non avendo avuto il tempo di entrare in riposo vegetativo, risultano particolarmente vulnerabili. Inoltre, il rapido calo delle temperature minaccia diverse colture orticole in campo aperto, come insalate, lattughe, radicchi, broccoli, cavolfiori, finocchi, spinaci, Bietole e altre verdure a foglia. Un abbassamento della colonnina di mercurio sotto lo zero potrebbe “bruciare” queste piante, compromettendo intere produzioni e portando a un calo significativo dell’offerta sui mercati.
Le conseguenze dell’autunno caldo
Le temperature anomale di ottobre hanno avuto un doppio impatto sulle colture: allungamento delle produzioni estive, con una sovrapposizione delle verdure di fine stagione con quelle tipiche dell’inverno; accelerazione della maturazione delle colture invernali, creando un’offerta simultanea che ha causato un surplus di prodotto nelle prime settimane di autunno. Ora, con l’arrivo del freddo, potrebbe verificarsi una diminuzione dell’offerta a seguito dei danni climatici. Un’altra preoccupazione per gli agricoltori è il costo del riscaldamento delle serre, necessario per proteggere le coltivazioni di ortaggi e fiori. L’aumento del prezzo dell’energia sta facendo lievitare le spese per mantenere temperature adeguate, aggravando ulteriormente una situazione già difficile. “L’impatto delle bizzarrie climatiche è sempre più pesante sulle coltivazioni agricole”, sottolinea la Coldiretti
Anno critico
Il 2024 si conferma un anno complicato per le campagne italiane, già messe a dura prova da una serie di eventi estremi: siccità, alluvioni e maltempo hanno causato danni per 8,5 miliardi di euro, compromettendo la stabilità di molte aziende agricole. Il brusco passaggio dal caldo al freddo è l’ennesima dimostrazione di come i cambiamenti climatici stiano rivoluzionando i cicli produttivi tradizionali, imponendo agli agricoltori di adattarsi rapidamente a condizioni sempre più imprevedibili.
Interventi urgenti
La Coldiretti lancia un appello alle istituzioni affinché si intervenga con misure di sostegno per fronteggiare questa emergenza climatica, con particolare attenzione a: aiuti diretti agli agricoltori colpiti dalle gelate; incentivi per ridurre i costi energetici delle serre; piani strutturali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.