sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Tassi in calo e raccolta in crescita: il rapporto Abi di novembre

Da oltre un anno i tassi di mercato sono in costante diminuzione, una tendenza rafforzata dalle recenti decisioni della Banca centrale europea di ridurre il costo del denaro. Secondo l’ultimo rapporto dell’Abi, pubblicato oggi, questa dinamica sta influenzando positivamente le condizioni di prestito e favorendo la crescita della raccolta bancaria, nonostante la contrazione della domanda di credito. I dati del rapporto confermano il calo generalizzato dei principali indicatori di mercato. Nei primi 14 giorni di novembre 2024: Euribor a 3 mesi: si è attestato al 3,04%, in diminuzione di 96 punti base rispetto al massimo raggiunto a ottobre 2023. BOT a sei mesi: sceso al 2,95%, con una riduzione di 110 punti base rispetto al picco dell’anno precedente. IRS a 10 anni, fondamentale per i mutui a tasso fisso: calato al 2,39%, con una diminuzione di 114 punti base rispetto ai massimi storici. BTP a 10 anni: in lieve controtendenza, salito al 3,66%, ma comunque in calo di 133 punti base rispetto a ottobre 2023.

Prestiti: condizioni migliori

La riduzione dei tassi di mercato ha avuto un effetto positivo sui costi dei prestiti bancari: Prestiti alle imprese: il tasso medio è sceso al 4,60% ad ottobre 2024, in calo rispetto al 5,45% di dicembre 2023. Mutui per abitazioni: tasso medio ridotto al 3,28%, confermando un trend di miglioramento rispetto al 4,42% dello scorso anno. Tasso medio complessivo sui prestiti: sceso al 4,61%. Nonostante queste condizioni più favorevoli, i volumi di credito erogato sono in diminuzione. Ad ottobre 2024, i prestiti a famiglie e imprese hanno registrato un calo del 2,0% rispetto a un anno prima, evidenziando una domanda di credito fiaccata dal rallentamento economico.

Raccolta bancaria: numeri in crescita

Un elemento positivo del rapporto è la crescita della raccolta bancaria, che riflette la fiducia dei risparmiatori nel sistema finanziario italiano: Raccolta diretta complessiva: aumentata del 3,2% su base annua, con una dinamica positiva iniziata all’inizio del 2024. Depositi a durata prestabilita: il tasso praticato è salito al 3,14%, con un incremento significativo rispetto ai valori di giugno 2022 (0,29%). Obbligazioni bancarie a tasso fisso: rendimento in aumento al 3,83%, un balzo di 252 punti base rispetto al 2022. Anche la raccolta indiretta, che include investimenti in titoli custoditi presso le banche, è cresciuta di 208 miliardi tra settembre 2023 e settembre 2024.

Crediti deteriorati

Sul fronte della stabilità bancaria, il rapporto evidenzia un ulteriore calo dei crediti deteriorati netti, ora scesi a 30,9 miliardi di euro. Si tratta di una riduzione significativa rispetto al picco del 2015 (196,3 miliardi), con un’incidenza sui crediti totali dell’1,49%, lontana dai livelli critici del passato.

Spread e margini bancari

Lo spread tra i tassi sui nuovi prestiti e quelli sulla raccolta è diminuito a 159 punti base, rispetto ai 191 del mese precedente. Questo dato segnala una maggiore competizione tra le banche, che potrebbe comprimere ulteriormente i margini di guadagno.

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