mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Guerre: il cardinale Zuppi parla con il rappresentante speciale della Cina

“Possiamo continuare senza provare vergogna per il nostro cristianesimo a pezzetti?”

“Cordiale conversazione” tra Li Hui, delegato di Pechino per gli Affari Euroasiatici, e il cardinale Matteo Zuppi,presidente della CEI, nel 2023 inviato dal Papa per una missione a Kiev, Mosca, Washington e Pechino per contribuire ad una soluzione di pace al conflitto. In occasione del giorno dell’Assunzione di Maria c’è stato un colloquio tra Li Hui e il cardinale Zuppi, “nell’ambito della missione affidata al porporato da Papa Francesco per la pace in Ucraina e in seguito all’incontro a Pechino del settembre scorso”. Lo rende noto un comunicato della Santa Sede, secondo il quale “Nel corso della telefonata è stata manifestata grande preoccupazione per la situazione e la necessità di favorire dialogo tra le Parti, con garanzie internazionali adeguate per una pace giusta e duratura”.

La diplomazia della pace

Il cardinale Zuppi era stato inviato nel 2023 da Francesco con l’obiettivo di contribuire ad “allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace”. Tra giugno e luglio il presidente della CEI si era recato a Kiev, Mosca e Washington dove aveva incontrato rappresentanti politici ed ecclesiastici. A settembre dello scorso anno, Zuppi si era recato poi a Pechino dove aveva avuto un colloquio proprio con Li Hui e con il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese sulla guerra in Ucraina e la necessità di unire gli sforzi per favorire il dialogo e trovare percorsi che portino alla pace.

“La Madre conosce il dolore”

In un editoriale pubblicato sul quotidiano Avvenire il giorno di Ferragosto, Solennità dell’Assunzione di Maria, il cardinale si è soffermato sulle ferite di oggi del mondo. Una sofferenza che la Vergine Maria conosce: “La Madre conosce il dolore e il suo dolore ci fa capire quello di chi è nella sofferenza. L’Assunta, oggi, è sempre mater dolorosa con le ‘sette spade’ che le trafiggono il cuore – quante immagini di Maria ci sono nei nostri Paesi! -, ‘sta’ particolarmente in Europa, in Russia e in Ucraina, in Terra Santa, in Medio Oriente, in Africa e dovunque nel mondo si accendono guerre colpevoli e sprofondano vittime innocenti”, ha scritto il cardinale Zuppi.

Divisione delle Chiese

“Per una madre non c’è classifica di dolore e, come ci disse la mamma di un ostaggio israeliano ancora nelle mani di Hamas, non vuole che il suo dolore provochi altro dolore. Sento risuonare la gravità delle parole del grande Patriarca Atenagoras: ‘Chiese sorelle, Popoli fratelli’. Ma noi, questo orizzonte, fatichiamo a vederlo nelle contrapposizioni e nelle ostilità che sembrano crescere invece di diminuire. È vero anche che la divisione delle Chiese diminuisce la fraternità tra i popoli”. “Possiamo – domanda il cardinale – celebrare la festa dell’Assunta senza provare vergogna per il nostro cristianesimo a pezzetti? E ancora. Siamo abbastanza addolorati per la contraddizione che abitiamo? Siamo pronti a rischiare i nostri talenti nella preghiera e nella solidarietà per riaprire un futuro ai nostri fratelli e sorelle che rimangono senza niente?”. Alle parole del cardinale Zuppi anche la Santa Sede nel giorno dell’Assunzione di Maria: “Manifestata grande preoccupazione per la situazione e la necessità di favorire dialogo tra le parti, con garanzie internazionali adeguate per una pace giusta e duratura”.

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