domenica, 29 Settembre, 2024
Esteri

Entro il 2024 altro prestito da 50 miliardi di dollari all’Ucraina

Accordi per la sicurezza tra Biden e Zelensky. Aiuti anche da Uk e Giappone


Al G7 italiano, iniziato ieri, si sono incontrati, tra gli altri, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e il Presidente ucraino Voldymyr Zelensky. Sono stati annunciati accordi bilaterali sulla sicurezza tra Ucraina e Stati Uniti e anche Ucraina e Giappone. Sui sociali il leader ucraino ha definito il patto con gli Usa “senza precedenti” e ha scritto: “l’intero popolo ucraino, compresi i nostri guerrieri, vede che il G7 sosterrà sempre l’Ucraina. Sono grato ai nostri partner per aver creduto in noi e nella nostra vittoria.” I leader del G7 tentano anche di chiudere un accordo sul sostegno a Kiev e di trovare un’intesa sull’uso degli asset congelati alla Russia dai quale trarre “un prestito di 50 miliardi di dollari all’Ucraina” che potrebbe essere stanziata “prima della fine del 2024”. Le quote esatte per ciascun paese non sono ancora state stabilite: una delle questioni ancora da dirimere è sapere quali saranno le garanzie di questo prestito “che è essenzialmente americano, ma che può essere integrato con soldi europei o contributi nazionali.” Il prossimo passo sarà quello di ottenere l’approvazione da parte degli Stati membri dell’UE, quindi firmare i contratti tra i finanziatori, l’Ucraina e eventuali intermediari.

Escalation tra Francia e Russia

Il contesto generale vede un aumento della tensione tra Russia e Francia: il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov sostiene che i francesi sono sempre più coinvolti nel conflitto e “questo aumenta il rischio di uno scontro diretto con la Russia”. Anche con gli inglesi c’è sempre più tensione dopo che è stato annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni simile a quello degli Stati Uniti. Il premier Rishi Sunak ha detto che la pressione è “per ridurre la capacità della Russia di finanziare la sua macchina da guerra”; annunciati anche altri 242 milioni di sterline di aiuti. Da segnalare che sia la Francia che il Regno Unito sono in campagna elettore con elezioni politiche tra fine giugno e inizi luglio. Sulla tensione in Europa il Segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha dichiarato: “qualsiasi escalation rappresenta una minaccia diretta alla stabilità regionale e sicurezza internazionale. Abbiamo un disperato bisogno di una pace giusta e sostenibile, in linea con la Carta Onu, il diritto internazionale e le risoluzioni dell’Assemblea Generale, compreso il principio di integrità territoriale”.

Ritorno alla guerra fredda

Sull’altro fronte il Presidente Putin ha incontrato i comandanti delle truppe al fronte, mentre il Ministero degli Esteri ha scritto sui sociali ufficiali che l’amministrazione americana sta sfruttando gli altri paesi occidentali per propri scopi: “i paesi dell’Unione Europea si rendono conto che Washington li sta coinvolgendo in uno scontro diretto con la Russia sotto la bandiera della Nato?”. “L’Occidente – continua il post – sta nutrendo istericamente la sua popolazione con affermazioni sulla presunta imminente aggressione della Russia contro i Paesi occidentali e questo significa solo una cosa: l’amministrazione Biden deve far sanguinare l’Europa ancora più forte per evitare il collasso del proprio governo e dell’economia statunitense”. “Tutto ciò che la Nato sta facendo oggi è preparare un possibile scontro con la Russia”, ha aggiunto il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko. “La Nato sta aumentando il ruolo delle armi nucleari nella pianificazione militare, e quindi la Russia dovrà cercare misure per eliminare le minacce se i discorsi sullo spiegamento di tali armi in Polonia e in altri paesi diventeranno piani concreti”, ha spiegato il diplomatico. “Le esercitazioni in corso indicano precisamente che ora tutti i concetti di sicurezza basati sulla cooperazione sono stati abbandonati e la Nato è tornata agli schemi di sicurezza della Guerra Fredda.”

A Mariupol crimini di guerra

La Russia ha seguito uno “schema deliberato” di tattiche di privazione – di cibo, acqua, gas o elettricità – durante l’assedio di 85 giorni della città ucraina di Mariupol all’inizio del 2022, che equivaleva a un crimine di guerra: è la conclusione di un nuovo dossier realizzato dalla ong Global Rights Compliance (Grc) che verrà presentato alla Corte penale internazionale dell’Aja. Lo riporta il Guardian. Gli avvocati della Grc, che hanno lavorato in collaborazione con il governo ucraino, sostengono che la Russia e i suoi leader intendevano uccidere e danneggiare un gran numero di civili. È stato stimato che 22.000 persone furono uccise durante l’accerchiamento e la cattura della città di Mariupol all’inizio della guerra. I civili rimasero senza cibo, acqua, gas o elettricità dopo pochi giorni dall’inizio dell’assedio, mentre le temperature scendevano sotto i meno 10 gradi.

Gershkovich incriminato

Il giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich, in carcere dal marzo del 2023 in Russia, è stato incriminato ufficialmente con l’accusa di spionaggio. Il caso è stato trasferito per il processo alla Corte regionale di Sverdlovsk. L’inchiesta, ha detto la procura, “ha accertato che Gershkovich, su istruzioni della Cia, ha raccolto informazioni segrete nella regione di Sverdlovsk sulle attività dell’industria della difesa Jsc Npk Uralvagonzavod”, il più grande produttore russo di carri armati.

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