sabato, 28 Settembre, 2024
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Progressi importanti nella cura del melanoma: presto il vaccino a m-RNA

Nella battaglia contro il melanoma, uno dei tipi più aggressivi di cancro alla pelle, la comunità scientifica fa registrare progressi significativi. Gli esperti annunciano che un vaccino personalizzato, che utilizza l’Intelligenza Artificiale per identificare le proteine più immunogeniche del melanoma di un paziente, potrebbe essere disponibile in un futuro molto vicino, offrendo una nuova speranza ai pazienti e alle loro famiglie.

Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità complessa di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori – Fondazione Pascale di Napoli, è uno dei massimi esperti mondiali nella cura dei tumori cutanei. In un’intervista con Marco Klinger per Medicina Top dell’agenzia di stampa Italpress, il Professor Ascierto ha discusso degli ultimi sviluppi nella cura del melanoma, inclusa l’importantissima novità del vaccino a m-RNA.

Quasi 15.000 casi con 2.500 morti

“Il melanoma è pericoloso perché è un tumore maligno e quindi in grado di dare metastasi e in particolare il melanoma ha un’elevata capacità di invadere il sistema sanguigno”, ha esordito il Professor Paolo Ascierto. “Negli ultimi anni l’incidenza del melanoma è aumentata, intorno al 2008 i casi incidenti erano 7.000 con 1.500 morti, ora quasi 15.000 con 2.500 morti, il tutto da mettere in relazione con lo stile di vita. È vero anche che ci sono delle forme insolite: i dermatologi sono diventati più bravi, ma ci sono ora delle forme diverse – evidenzia Ascierto – che sono un’insidia per i medici. Il classico melanoma è quello che si presenta con una lesione come una macchia. E quando un soggetto ha tanti nei, quello più brutto è da far vedere immediatamente”.

Progressi significativi con la IA

Un vaccino personalizzato, che utilizza l’Intelligenza Artificiale, sta aprendo una nuova era nella cura di questo tumore. “La storia del melanoma è cambiata, adesso abbiamo dei trattamenti adiuvanti post chirurgici, che danno in questo momento una riduzione del rischio del 50%”, ha spiegato il Professore. “All’immunoterapia possiamo aggiungere anche dei vaccini personalizzati. Il nostro sistema immunitario è come una potente macchina da corsa: i vaccini sono in grado di far correre questa macchina a maggior velocità verso l’obiettivo di uccidere le cellule. Il campione del proprio melanoma viene mandato al laboratorio di Moderna, che tira fuori il DNA, con la codifica delle proteine mutate. L’Intelligenza Artificiale mette in ordine le 34 proteine più immunogeniche e si ricava l’RNA messaggero del vaccino”.

Vaccino entro due o tre anni

“Siamo entusiasti perché abbiamo visto dei dati di fase-2 che ci dicono che al 50% di cui parlavo prima possiamo aggiungere un ulteriore 44% e addirittura il 66% di riduzione di rischio di metastasi a distanza”, ha detto Ascierto, aggiungendo che se i risultati della fase-3, che arruolerà altri mille pazienti, saranno positivi, il vaccino potrebbe essere disponibile in farmacia entro due o tre anni.

Intervenire per prevenire questo tumore

In termini di prevenzione, Ascierto ha sottolineato l’importanza di essere particolarmente attenti se si ha un parente diretto affetto da melanoma e di considerare i fototipi più chiari come maggiormente a rischio. Inoltre, ha anche ricordato che anche il fototipo mediterraneo non è immune al rischio di melanoma. “Ci sono delle possibilità di difendersi o di prevenire” ha rammentato l’esperto, evidenziando, per esempio, come l’Australia, uno dei paesi più colpiti dal melanoma, ha implementato campagne di prevenzione efficaci, invitando i bambini a usare la crema solare e a vestirsi in modo adeguato. Tali sforzi hanno portato a una diminuzione dell’incidenza del melanoma nel Paese, dimostrando che è possibile intervenire per prevenire questo tumore.

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