mercoledì, 20 Novembre, 2024
Attualità

Emilia-Romagna: pronto il Piano speciale preliminare post alluvione

Dare più spazio ai fiumi, potenziando il contenimento delle piene a monte, “arretrando” le attuali arginature e rendendole resistenti alla tracimazione. Elaborare e attuare strategie innovative per i fenomeni di dissesto dei versanti, visto l’elevato numero delle frane (oltre 80mila), in gran parte di nuova attivazione in seguito agli eventi dello scorso maggio. Ancora: misure temporanee di salvaguardia per impedire l’aumento del carico urbanistico, escludendo nuove costruzioni nelle aree allagate, o a rischio frana, al di fuori del perimetro urbanizzato, in attesa dell’aggiornamento dei Piani di Bacino. Sono, in estrema sintesi, alcune delle linee di indirizzo contenute nel Piano speciale preliminare, documento previsto dal decreto per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali del maggio 2023, convertito nella legge 100/2023. La norma prevede la predisposizione di cinque Piani speciali, tematici; questo, relativo agli interventi sulle situazioni di dissesto idrogeologico, è il driver di tutti gli altri.

Strategie di intervento e indirizzi di pianificazione

La relazione del Piano è stata coordinata dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del gruppo di lavoro presieduto dalla struttura di supporto al Commissario straordinario alla ricostruzione e composto, tra gli altri, dalle autorità idrauliche, Università, Upi, Anci, Città metropolitana di Bologna, Ispra, Carabinieri forestali. La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha preso atto, lunedì 22 aprile, del Piano adottato dal Commissario straordinario alla Ricostruzione, così come asserito in sede di Cabina di coordinamento e ha condiviso le misure temporanee di salvaguardia adottate dalla competente Autorità di bacino distrettuale. Il Piano speciale preliminare contiene le prime strategie di intervento e gli indirizzi di pianificazione. Sarà aggiornato e completato a giugno 2024 quando vedrà la luce il Piano speciale definitivo che comprenderà anche l’elenco delle opere e degli interventi strutturali e non strutturali. La Regione, inoltre, avvierà a breve un percorso di coinvolgimento attivo delle comunità che sono state interessate dall’alluvione, cittadini, mondo produttivo e amministrazioni. Percorso che punta a una condivisione delle informazioni contenute nei Piani speciali e a un ascolto attivo delle istanze provenienti dai territori.

Eventi idro-meteorologici

Dall’1 al 3 maggio 2023 il territorio dell’Emilia-Romagna è stato interessato da eventi idro-meteorologici di eccezionale intensità che hanno determinato gravi criticità particolarmente nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna, Modena e Reggio Emilia. Nei giorni 16-17 maggio si è verificato un ulteriore evento meteorologico estremamente intenso che, oltre a interessare i territori delle province romagnole indicate e di quella di Bologna, ha colpito pesantemente anche il territorio della provincia di Rimini. Questi eventi hanno provocato frane ed esondazioni con conseguente isolamento di molte località, evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni, gravi danni a infrastrutture lineari, aziende agricole, edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica e alla rete dei servizi essenziali.

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