sabato, 16 Novembre, 2024
Attualità

Caccia italiani intercettano aerei russi nel Baltico

Premier belga De Croo: alcuni eurodeputati pagati da Mosca

La Russia attacca l’Ucraina e la Polonia ha fatto decollare aerei militari. Azione che ha innescato anche la partecipazione dell’Italia. Nelle ultime 24 ore gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana schierati nella Task Force 4th Wing, operativa nella base polacca di Malbork, hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi nel Mar Baltico. Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base di Malbork. La Task Force Air “4th Wing” impiega quattro velivoli Eurofighter (F-2000) provenienti da quattro Stormi di difesa aerea dell’Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana. Basi che verrebbero attaccate direttamente dai russi se dovessero far partire gli F-16 contro la Russia. In Romania frammenti di droni sparati dai russi colpiscono anche città più a ovest.

Accusa contro i propagandisti

Ue Intanto il premier belga rivela che “alcuni eurodeputati” sarebbero stati pagati da Mosca “per promuovere la sua propaganda.” L’accusa è del premier belga Alexander De Croo, secondo il quale “c’è stata una stretta collaborazione” tra i servizi segreti belgi e quelli cechi per distruggere una rete di propaganda russa nel cuore dell’Europa. La Presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, “è a conoscenza delle accuse mosse” sulla testata Voice of Europe, veicolo dell’attività di disinformazione e l’Eurocamera “sta esaminando” la veridicità delle accuse. Lo hanno confermato i servizi di stampa dell’Europarlamento.

Tusk parla di guerra

Il premier Polacco Donald Tusk ha esplicitamente parlato di “guerra” come “concetto non più del passato” e affermato che “ogni scenario è possibile.” E parlando dell’Europa, che non ha neppure un esercito, ha aggiunto che “dobbiamo essere pronti.” Il leader polacco si sarebbe comunque premunito di dire: “non voglio spaventare nessuno.” I russi hanno continuato bombardare l’Ucraina, comprese le città di Leopoli e Ivano-Frankivsk. Per stessa ammissione degli ucraini ci sono danni alle infrastrutture energetiche nelle regioni di Dnipropetrovsk, Vinnytsia, Ivano-Frankivsk, Leopoli, Cherkasy e Chernivtsi. Ukrenergo, l’operatore energetico nazionale, ha annunciato black-out programmati in tre regioni del Paee: Dnipropetrovsk (centro-sud), Zaporizhzhia (sud) e Kirovograd (centro). Anche il ministero della Difesa della Romania ha aperto un’indagine a seguito del ritrovamento sul proprio territorio di frammenti che sembrano appartenere a un drone militare.

Germania: mai in guerra

Sulle idee e il futuro disegnato nella mente del Presidente Putin si è espressa anche la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, secondo la quale “l’obiettivo di Putin era ed è quello di distruggere l’esistenza dell’Ucraina come Paese libero e di trascinare la Nato in una guerra”, ma Berlino non lo permetterà mai. Baerbock, però, escludere il dispiegamento di truppe occidentali di terra in Ucraina: “abbiamo chiarito fin dall’inizio che non permetteremo mai che questo accada” e si dice convinta che la Russia non vuole negoziare. In effetti il suo omologo russo, Sergey Lavrov, ha respinto il piano di pace dell’Ucraina, affermando che è inutile chiedere a Mosca di ritirare le sue truppe dalle aree attualmente occupate. Lavrov ha anche affermato che le proposte statunitensi di discutere di accordi sulle armi, svincolando la questione dal conflitto ucraino, non hanno molto senso. “Siamo comunque pronti a discutere – ha spiegato – ma non sulla base della formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky.”

Zelensky vuole i missili Patriot

Zelensky, che dopo un vertice con lo stato maggiore militare, ha nuovamente chiesto armi e munizioni, missili Patriot perché “è emersa la necessità di difesa aerea. A causa dell’intensità dei bombardamenti russi, è necessario rifornire le scorte più rapidamente. Ho dato l’incarico di rafforzare il lavoro con i partner. Contiamo sulla loro rapida reazione.” Mentre il primo ministro Smyhal ha comunicato che l’Ucraina ha ricevuto un finanziamento di un miliardo e mezzo di dollari (1,4 miliardi di euro circa) da un programma della Banca mondiale, il Developement policy loan: fondi che dovrebbero essere utilizzati per spese sociali e umanitarie e per la ricostruzione, ma non sarà facile ricostruire mentre ancora ci sono bombardamenti incessanti. Ieri è stato licenziato anche l’ambasciatore ucraino in Moldavia, Mark Shevchenko. Per il suo posto si fa il nome di Danilov, anche lui appena sostituito da Zelensky da capo del Consiglio di Sicurezza nazionale.

Strage di Mosca, arresti e indagini

Sulla strage di Mosca c’è stato l’arresto di nove altre persone accusate di avere contatti con i terroristi. I fermi sono avvenuti a Dushanbe, capitale del Tagikistan. Mentre i servizi speciali degli Stati che aderiscono all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) si sono detti pronti a collaborare con i colleghi russi nelle indagini per fare luce sull’attacco. Il bilancio delle vittime sale a 143 morti. Secondo la Turchia l’attentato rivendicato dall’Isis non sarebbe stato possibile senza il sostegno di servizi segreti stranieri. Lo ha affermato Omer Celik, portavoce del partito di governo turco Akp. “Ciò non può accadere senza il supporto dell’intelligence di qualche Paese. La verità è che l’Isis non è in grado di portare avanti da solo un’organizzazione del genere. Tali azioni hanno uno sponsor.” Il Comitato investigativo russo ha aggiornato sulle indagini per accertare se i servizi speciali ucraini siano coinvolti nell’organizzazione e ha affermato che i terroristi, dopo aver commesso la strage, intendevano arrivare a Kiev, “per ricevere la ricompensa che era stata loro promessa.”

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