mercoledì, 8 Maggio, 2024
Società

Per il 73% degli italiani acquistare direttamente dall’agricoltore vuol dire ‘garanzia’

“Quasi tre italiani su quattro (73%) ritengono che acquistare direttamente dall’agricoltore sia il modo migliore per avere la garanzia della sicurezza di quanto portano in tavola tra tutte le forme di distribuzione, dal supermercato al web”. È quanto emerge da un recente studio realizzato dalla Coldiretti e Noto Sondaggi, che hanno indagato le nuove tendenze di consumo degli italiani, anche alla luce degli ultimi sequestri effettuati dai Nas, “come quello in Puglia dove sono stati scoperti prodotti ortofrutticoli stranieri spacciati per italiani e in cattivo stato di conservazione”, rileva Coldiretti.

L’indagine mostra al secondo posto i mercati contadini rionali i quali garantiscono la sicurezza del cibo per il 69% degli intervistati e precedono i negozi di vicinato (56%) e i supermercati e ipermercati (48%). Inoltre, lo studio rivela come solo il 19% degli italiani si fida del cibo acquistando i prodotti direttamente in internet.

15mila agricoltori coinvolti in circa 1.200 ‘farmers market’

Secondo l’indagine di Coldiretti e Noto Sondaggi, il risultato è che il 46% dei cittadini acquista prodotti alimentari direttamente nelle aziende agricole o negli agriturismi, mentre se si considerano gli acquisti nei farmers market la percentuale sale al 64%. Proprio la disponibilità di un mercato contadino di prossimità è desiderata dall’86% degli italiani, con una percentuale che sale al 93% nelle regioni del Centro. “L’Italia – sottolinea l’associazione Coldiretti – vanta la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 15 mila agricoltori coinvolti in circa 1.200 ‘farmers market’ di Campagna Amica”. Si tratta di un’offerta, secondo l’associazione “sostenuta dai primati qualitativi e di sicurezza conquistati dell’agroalimentare nazionale che per la Coldiretti è la più green d’Europa con 5450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 325 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86 mila aziende agricole biologiche e una percentuale di appena lo 0,6% di prodotti agroalimentari nazionali con residui chimici irregolari, oltre 10 volte in meno dei prodotti di importazione, il cui tasso di non conformità in media è pari a 6,5% secondo elaborazioni su dati Efsa”.

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