“Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale.
E lo deve fare adesso”.
Così il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, in un’intervista a la Repubblica, dopo le immagini dei supermercati assaltati in Sicilia. “Con il Cura Italia abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno. Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati. Questa è la priorità del decreto di aprile. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita, bisogna tenere in vita la società. Liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele”, spiega il ministro.
Secondo Provenzano “in gioco c’è l’ossatura della democrazia”.
Provenzano non fa mistero di pensare all’estensione del reddito di cittadinanza. “Volevamo migliorarlo già prima del coronavirus, adesso diventa indispensabile. Rivedendo i vincoli patrimoniali, chi ha una casa familiare o dei risparmi in banca che non vuole intaccare oggi non può accedervi. Rafforzando il sostegno alle famiglie numerose. Rendendolo compatibile con il lavoro, per integrare il reddito se necessario”. Poi, spiega che “per chi ha perso il lavoro dev’essere una cifra equa rispetto alla cassa integrazione: 1.000-1.100 euro al mese. In tutti gli altri casi dev’essere un compenso che garantisca la dignità”. (Italpress)