sabato, 23 Novembre, 2024
Società

8 marzo. Sciopero dalla scuola alla sanità per dire no ai femminicidi

L’Italia si ferma nel nome della parità di genere, contro i femminicidi, per il salario minimo, contro l’autonomia differenziata, contro lo smantellamento dello Stato sociale eper lo stop ai conflitti in corso in Ucraina e Palestina. Sono queste le motivazioni delle numerose le sigle sindacali (Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil) che hanno aderito allo sciopero che si svolge in occasione della Giornata internazionale delle donne. Alla manifestazione hanno aderito in molti a cominciare dal mondodell’istruzione. La Flc Cgil ha proclamato un’intera giornata di astensione dal lavoro per il personale della scuola statale,dell’università, della ricerca, dell’Afam e della formazione professionale. “I diritti delle donne, l’uguaglianza di genere, l’autodeterminazione, la parità salariale non sono ancora una realtà per tutte, anzi assistiamo, e su larga scala, a un attacco, a una messa in discussione dei diritti che le donne si sono conquistate nel corso degli anni. Ciò è evidente anche nel nostro Paese che è ancora ai primi posti nel mondo per gender pay gap e per incidenza del lavoro povero e precario; per non dire dell’invisibile sfruttamento del lavoro di cura, mai riconosciuto come responsabilità sociale, sempre e ancora scaricato sulle donne”, si legge in una nota della Flc Cgil.

Sanità, sciopero di pubblici e privati

Fermo anche settore della sanità a causa dello sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati, indetto dalle organizzazioni sindacali Usb, Usi, Adl Cobas, Cub, Cobas Sanità-Università e Ricerca e con l’adesione di Usb Pubblico impiego, Clab, Cub Sanità e Cub Pubblico Impiego. “Per l’intera giornata, per ogni turno di lavoro, dall’inizio alla fine, l’erogazione delle prestazioni nelle strutture sanitarie potrà subire ritardi o disservizi. Sono comunque garantiti i servizi minimi essenziali, tra i quali il Pronto Soccorso e le urgenze e l’assistenza diretta ai degenti. Sarà, inoltre, data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili”, si legge in una nota.

Settore dei trasporti

Riguardo lo sciopero del settore dei trasporti la Commissione di garanzia sugli scioperi ha segnalato alle organizzazioni sindacali Usb, Cub, Adl Cobas, Usi 1912 e Usi Cit delle irregolarità riguardanti, in particolare, il settore del trasporto passeggeri (aereo, ferroviario, marittimo e pubblico locale), in applicazione della delibera 22/22 dell’8 febbraio 2022, che vieta la concentrazione negli scioperi generali. Lo spiega la stessa Authority con riferimento agli scioperi generali proclamati per il giorno 8 marzo 2024 da Slai Cobas per il sindacato di classe, Usb, Cub, Adl Cobas, Usi 1912 e Usi Cit per la Giornata internazionale delle donne. A seguito di tali segnalazioni, i settori dei trasporti saranno interessati esclusivamente dallo sciopero proclamato dal sindacato Slai Cobas per il sindacato di classe e non dalle altre sigle sindacali.

Dai treni ai Vigili del fuoco

Allo sciopero ha aderito anche Ferrovie dello Stato, la qualeha comunicato che una sigla sindacale autonoma ha proclamato uno sciopero generale nazionale del personale del Gruppo Fs Italiane, dalla mezzanotte alle ore 21 di venerdì 8 marzo. Durante lo sciopero sarà comunque garantita l’effettuazione delle corse nazionali elencate nelle apposite tabelle dei treni garantiti in caso di protesta sindacale, nonché dei treni regionali nelle fasce pendolari (6-9 e 18-21), consultabili nell’apposita sezione del sito di Trenitalia. Lo sciopero coinvolge anche le autostrade. Nel settore autostradale lo stop è programmato per 24 ore nell’intera giornata di venerdì 8 marzo, con l’eventuale stop previsto dalle 22 del 7 marzo alle 22 del giorno seguente, esclusa la regione Abruzzo. Lo sciopero generale nazionale dell’8 marzo interessa per tutta la giornata anche il settore pubblico: in particolare sono possibili disagi negli uffici pubblici, nei musei e nelle biblioteche. Allo sciopero, infine,aderiscono i Vigili del fuoco. Lo sciopero si svolgerà dalle 9 alle 13 per il personale turnista e per l’intera giornata per il personale giornaliero o amministrativo.

Donne vittime di violenza

Tra scioperi e manifestazioni la Giornata internazionale delle donne si apre anche con il report “8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza”, realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, Ufficio a composizione interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza. I dati sulla violenza di genere, seppure in lieve diminuzione, restituiscono un quadro ancora drammatico, evidenziando ancora il duro lavoro che c’è da fare per contrastare questo fenomeno. Stando ai dati del report nel 2023 le donne uccise sono state 120, segnando una diminuzione del 6%. In 64 casi l’omicidio è avvenuto da parte di partner o ex compagni. Inoltre, il documento evidenzia anche come in circa un quarto dei casi le uccisioni di donne si collocano nel quadro del rapporto genitori-figli.

Dai figli agli stupratori

I dati del report parlano chiaro: ad uccidere le madri sono stati nell’89% degli episodi i figli maschi e nel 90% dei casi ipresunti autori degli omicidi di donne risultano individuatidalle autorità competenti. A differenza di quanto avvenuto nei tre anni precedenti il 2023, che avevano registrato un costante incremento di maltrattamenti contro familiari e conviventi e degli atti persecutori, l’anno da poco concluso segna una lieve inversione della tendenza. Il report traccia anche un quadro sulle violenze sessuali, che nel quadriennio 2020/2023 esaminato dalla ricerca, registrano un incremento e questo potrebbe essere anche dovuto al fatto che l’aumentata sensibilità attorno al fenomeno ha portato a un parziale “affioramento del sommerso”, ovvero alla crescita delle denunce.

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