sabato, 21 Dicembre, 2024
Giovani

Diploma di maturità, per 8 studenti su 10 può bastare per trovare un lavoro appagante

“Il diploma di maturità può bastare per trovare un buon lavoro. Ma poi è fondamentale una formazione mirata, non necessariamente di tipo accademico. Ciononostante, gli studenti continuano a preferire in blocco i licei, i più proiettati verso l’università”. A pensarla così sono molti dei 1.550 giovani studenti della scuola secondaria di primo grado coinvolti in un sondaggio dall’Osservatorio sull’Orientamento Scolastico, del portale Skuola.net, realizzato quest’anno in collaborazione con Unioncamere.

Consapevoli di non fermarsi al diploma

Tra gli studenti che tra pochi giorni dovranno scegliere la scuola superiore, ben 8 su 10 si discostano dal luogo comune che vede l’università come unica strada in grado di garantire un futuro appagante, a cui rimane legato il 19%. Allo stesso tempo, la maggior parte dei ragazzi, che valutano la “spendibilità” di un buon diploma, è consapevole che non ci si possa certo fermare al termine delle scuole superiori: il 52% immagina che, per aumentare le proprie chance occupazionali prima di candidarsi per un lavoro qualificato, un diplomato debba comunque passare per una delle tante opportunità di specializzazione professionalizzante oggi disponibili (come ITS Academy, lauree o corsi professionalizzanti, tirocini aziendali, eccetera), mentre un più modesto 29% crede che per farcela siano sufficienti volontà e determinazione. In prospettiva, questo, è un buon segnale: in base agli ultimi indicatori forniti dalla stessa Unioncamere, il 29% dei contratti di lavoro programmati dalle imprese dei settori industriali e dei servizi nel 2023 ha riguardato diplomati e nei prossimi 5 anni la previsione è che tale quota supererà il 31%. Ma i diplomati più richiesti spesso non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno delle imprese, che in molti casi cercano profili in possesso di un titolo di tipo tecnico o professionale. Unioncamere stima che nei prossimi 5 anni potrebbero mancarne addirittura più di 200 mila.

Assenza di una conoscenza reale dei mestieri

Secondo i risultati del sondaggio del portale Skuola.net, sembra tuttavia che gli studenti della scuola secondaria di primo grado di oggi continuino a guardare in massa in direzione dei licei. Infatti, circa 6 studenti su 10 hanno soprattutto valutato indirizzi liceali. Questo, un dato in linea con le scelte effettive degli studenti registrate negli ultimi anni. Purtroppo, a causa di un orientamento errato alcuni studenti, durante il quinquennio, finiscono per spostarsi sull’istruzione tecnico-pratica o abbandonano in corso d’opera. Oppure, quasi costretti a iscriversi all’università dopo la Maturità, molti non riescono a completare il percorso accademico, riscontrando grandi difficoltà a trovare un’occupazione a elevata qualifica e retribuzione. Secondo Unioncamere, tra le varie motivazioni vi è la visione che i ragazzi hanno del mondo del lavoro “la contemporanea assenza di una conoscenza reale dei mestieri che trainano oggi il mercato”. Ci si rende conto di questa percezione chiedendo loro cosa vorrebbero fare da adulti. Le occupazioni più gettonate restano, ad esempio, l’insegnante, il medico, l’ingegnere, lo psicologo. Per Unioncamere, tuttavia, ai primi posti delle classifiche delle offerte di lavoro, documentate mensilmente attraverso le indagini dell’Osservatorio, si trovano prevalentemente richieste di tecnici o comunque di risorse con abilità pratiche.

L’orientamento scolastico

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, di recente, è intervenuto per superare questo “disallineamento tra le idee e le intenzioni”, approvando le Linee guida per l’orientamento, con l’obiettivo agevolare “l’orientamento alla scuola superiore e per dare risposte precise, ai ragazzi e alle famiglie, con percorsi trasparenti e competenze spendibili per la prosecuzione ai livelli superiori di istruzione e formazione e per l’accesso al mondo del lavoro”. Un’ importante azione affinché “l’alunno possa avere successo negli studi e perché possa operare progressivamente le scelte scolastiche consone al suo modo di essere”. Per sKuola.net I risultati di questa azione sembrano già iniziare a vedersi: rispetto a dodici mesi fa, infatti, si riduce leggermente la quota dei “licenziandi” che si dicono totalmente indecisi sul post scuola secondaria di primo grado, scendendo dal 25% al 21%. Un punto importante è proprio lo snodo relativo al passaggio dalle scuole secondarie di primo grado a quelle di secondo grado, dove emerge che 4 studenti su 5 dichiarano di aver svolto delle attività di orientamento, ma con il 44% di loro che riferisce di averle iniziate solo all’avvio dell’ultimo anno delle scuole medie. Sempre in merito alle attività di orientamento svolte, si rileva come il 38% le promuova a pieni voti e come il 46% riscontri un gradimento almeno parziale; mentre il 16% dichiara che tali attività non hanno aiutato a chiarire le idee sulla scuola superiore da scegliere.

L’impegno di Unioncamere

A tal proposito cresce anche il contributo specifico di Unioncamere, Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, impegnata per rendere disponibili gli strumenti del proprio Sistema Informativo Excelsior a studenti, genitori e docenti: dalla piattaforma ‘Excelsiorienta’, un innovativo sistema per l’orientamento proposto in modalità ‘gaming’, all’integrazione dei dati occupazionali con la piattaforma digitale per famiglie e per studenti ‘Unica’, dove il Ministero dell’istruzione da quest’anno ha anche attivato le procedure di iscrizione online. Infine, proprio in questi giorni arriva il progetto di divulgazione “Che ci faccio col diploma?”, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Skuola.net, con lo scopo di sensibilizzare alunni e genitori sul valore professionale dei vari diplomi di scuola superiore.

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