domenica, 24 Novembre, 2024
Lavoro

Le imprese giovanili sono più ottimiste sul futuro rispetto alle ‘over 35’

Le imprese giovanili sono più ottimiste rispetto alle ‘over 35’. In sintesi, una su due prevede aumenti di fatturato nel 2023, un terzo stima incrementi occupazionali e il 36% investirà nella doppia transizione. Questa la fotografia scattata dal Centro Studi Tagliacarne che ha messo a confronto le aspettative di crescita delle aziende condotte da ragazzi sotto i 35 anni con quelle ‘meno giovanili’ sulla base di un’indagine condotta su un campione di 4.000 imprese manifatturiere e dei servizi con una forza lavoro tra i 5 e i 499 addetti. Nello specifico, il 49% delle imprese under 35 prevede entro la fine dell’anno di aumentare il fatturato contro il 42% delle non giovanili. E per il 2024 le attese di crescita restano positive per il 43% delle imprese giovanili (contro il 34%). In aumento pure le previsioni occupazionali per il 31% delle imprese capitanate dai giovani per il 2023 (contro il 23%) e per il 23% del campione nel 2024 (contro il 18%). Anche perché sarà necessario equipaggiarsi con personale qualificato per sfruttare al meglio gli investimenti in programma nella duplice transizione: tra il 2023 e il 2025, il 36% delle imprese under 35 intende investire contemporaneamente in digitale e green (contro il 28%).

Ritardo export

Come contraltare, le imprese giovanili, in termini di export, hanno un ritardo rispetto alle loro colleghe più ‘mature’: il 38% delle aziende under 35 esporterà nel 2023 a fronte del 45% delle non giovanili. E per il prossimo anno, pur se la presenza degli imprenditori giovani sui mercati stranieri è attesa in aumento, la distanza generazionale all’estero resterà inalterata di 7 punti percentuali quando ad esportare sarà il 40% delle imprese giovanili contro il 47% delle altre. Ma al Sud la presenza delle imprese under 35 sui mercati esteri è ancora più bassa: nel 2023 esporterà solo il 26% e nel 2024 il 27%.

Green e digitale

Le imprese giovanili comunque investiranno di più delle altre In merito alla transizione verso il green e il digitale: il 53% investirà in green e il 48% in digitale (contro rispettivamente il 45% e il 41% delle over 35). Mentre il 36% delle imprese under 35 ha in programma di investire contemporaneamente in digitale e green. Ma il cammino verso la transizione rischia di essere intralciato dalle risorse economiche insufficienti all’interno di queste aziende: i tassi di interesse elevati per l’accesso al credito sono il principale ostacolo.

Le barriere economiche sono un problema, infatti, per il 39% delle imprese giovanili che non intendono investire nella sostenibilità (contro il 31% delle non giovanili) e per il 45% che prevede di non fare investimenti 4.0 (contro 29% delle non giovanili). Una mano potrà arrivare dalle risorse del Pnrr: il 9% delle imprese giovanili si è già attivata sui progetti di supporto alle imprese legati al Piano e il 19% ha in programma di attivarsi. Tuttavia, l’eccessiva burocrazia è per 7 imprese giovanili su 10 di gran lunga l’ostacolo maggiore.

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