sabato, 16 Novembre, 2024
Agroalimentare

Agricoltura: Ministro Lollobrigida “Da Ue meno ideologia, più pragmatismo”

Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della “Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale” svoltasi ieri mattina presso la Camera di Commercio di Firenze, ha illustrato i provvedimenti messi in atto dal Governo finalizzati a tutelare le aziende. A riguardo, Francesco Lollobrigida ha asserito: “L’Unione europea si deve riappropriare del ruolo che i padri fondatori avevano in testa, cioè avere la capacità di garantire all’Europa delle produzioni che le permettano intanto di fronteggiare eventi contingenti come le pandemie e le guerre che pensavamo probabilmente non colpissero più i nostri territori. E invece, sono entrate o sono alle porte della nostra nazione, ed è per questo che bisogna riflettere anche su errori di carattere strategico compiuti negli anni scorsi come quello di allungare le filiere, non solo in termini chilometrici, ma anche noi in termini valoriali”. Il Ministro ha altresì precisato: “Noi spesso abbiamo scelto di fare ricerca, di fare produzione, affidandoci a nazioni instabili, oppure dove un solo uomo, con un interruttore, può decidere di spegnere la tua filiera produttiva, con la Russia che è ha aggredito l’Ucraina che è l’esempio più immediatamente percepibile”. Durante il convegno, nel rispondere alle domande, Lollobrigida ha spiegato: “L’Europa bisogna che si concentri sugli investimenti, rimetta al centro l’attenzione per l’agricoltura, per l’allevamento, per la pesca, con meno ideologie e più pragmatismo perché gli obiettivi sono certamente sani, per esempio quello di raggiungere la capacità di avere una sostenibilità ambientale che permetta di sostenere l’agricoltura a pieno ma va fatto garantendo anche una sostenibilità produttiva altrimenti sortiremmo l’effetto inverso, cioè diminuire le nostre produzioni ed essere costretti a comprare da nazioni che non rispettano ne’ i diritti dei lavoratori, ne’ i diritti dell’ambiente, con un effetto esattamente inverso rispetto a quello che ci si pone in termini enunciativi”.

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