domenica, 24 Novembre, 2024
Europa

Ue: Lagarde: “2022 punto di svolta per la politica monetaria della Banca Centrale europea”

Durante l’editoriale che accompagna la presentazione del rapporto annuale della Banca Centrale europea, la presidente della Bce Christine Lagarde ha ribadito come il 2022 ha segnato un punto di svolta per la politica monetaria. “Le prospettive di inflazione sono mutate bruscamente per effetto di due tipologie di shock che hanno colpito l’economia contemporaneamente. Innanzitutto, l’area dell’euro ha subìto una serie senza precedenti di shock negativi dal lato dell’offerta, causati dalle interruzioni nelle catene di approvvigionamento indotte dalla pandemia, dall’ingiustificabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia e dalla conseguente crisi energetica, che hanno significativamente accresciuto i costi degli input in tutti i settori dell’economia. In secondo luogo, si è verificato uno shock positivo della domanda a seguito della riapertura delle attività economiche dopo la pandemia, che ha consentito alle imprese di trasmettere gli aumenti dei costi ai prezzi molto più rapidamente e intensamente che in passato”, ha detto Lagarde.   “Abbiamo adottato una serie di misure per normalizzare l’orientamento della politica monetaria e rispondere tempestivamente alla sfida che si profilava sul piano dell’inflazione. A marzo abbiamo accelerato la riduzione degli acquisti netti nel quadro del PAA e ad aprile abbiamo annunciato che ne prospettavamo l’interruzione nel terzo trimestre. A luglio abbiamo quindi aumentato i tassi di interesse di riferimento della Bce per la prima volta in undici anni e nelle successive riunioni di politica monetaria li abbiamo innalzati ancora, con aumenti considerevoli. Il ritmo di tale aggiustamento ha costituito un segnale importante per i cittadini riguardo alla nostra determinazione a ridurre l’inflazione, e ha contribuito ad ancorare le aspettative di inflazione mentre quest’ultima accelerava. Tuttavia, con l’evolvere delle prospettive di inflazione è apparso chiaro che conseguire un orientamento di politica monetaria sostanzialmente neutrale non sarebbe stato di per sé sufficiente”, ha aggiunto la presidente della Bce.   “Nel mese di dicembre, dopo l’ultima riunione di politica monetaria dell’anno, abbiamo quindi annunciato che i tassi di interesse avrebbero continuato ad aumentare in misura significativa a un ritmo costante, per raggiungere livelli abbastanza restrittivi da assicurare un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo. Al tempo stesso abbiamo dichiarato che avremmo anche iniziato a ridurre il portafoglio dei titoli del PAA a partire da marzo 2023, a un ritmo misurato e prevedibile. Tra la fine di giugno (quando sono terminati gli acquisti netti di attività) e la fine di dicembre le attività detenute per finalità di politica monetaria hanno registrato una diminuzione di circa 830 miliardi, contribuendo alla normalizzazione del nostro bilancio”, ha concluso.

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