domenica, 29 Settembre, 2024
Agroalimentare

Coldiretti denuncia raid nelle campagne pugliesi

Coldiretti Puglia torna a segnalare la recrudescenza dei fenomeni criminosi con l’ultimo episodio registrato nei pressi di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia, dove sono state depredate intere file di pregiati asparagi nelle ore notturne. “Ormai nelle campagne pugliesi le attività criminose sono legate alla “stagionalità” delle produzioni, con squadre ben organizzate”. È quanto denunciato Coldiretti Puglia dacché intende evidenziare che i saccheggi avverrebbero stagionalmente, e aggiunge: “Tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le ciliegie a maggio, l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati. Infine sradicano e portano via gli olivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti hanno una frequenza preoccupante tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne”. Secondo Coldiretti Puglia: “Le aziende agricole hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura. È necessaria l’attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell’Interno che coordini le attività delle forze dell’ordine, che va sostenuto con l’intervento dell’Esercito in alcune aree a forte rischio”. A riguardo, i rappresentanti delle aziende agricole regionali ritengono che le attività illegali impongano i prezzi dei prodotti agricoli con strumenti di estorsione arrivando talvolta, a fronte della crisi economica, a rilevare direttamente alcuni esercizi commerciali, e sottolineano: “Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.

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