sabato, 16 Novembre, 2024
Considerazioni inattuali

Voglia di ballare

Voglio ballare. È sempre stata un’ambizione naturale, prima che un’inclinazione – è così che la definirei, tramite quest’ossimoro – forse diversa da quella di Moretti sulle note di Visa para un sueño, e più simile al tumulto travolgente di un vortice. Voglio ballare: così come faceva Fellini muovendo i passi voluttuosi di Barbara Steele e Mario Pisu in 8 ½; e mentre ballo, rompere l’aria vorticando i capelli da una parte e dall’altra, ansimando ritmicamente, perché il rumore del respiro quando si balla neanche si sente: ci pensa la musica a coprirlo quasi del tutto.

…E ALLORA, BALLIAMO

Non a caso, ballare lato sensu è espressivo di più significati. Sarà per questo forse, che più che a sapermi muovere sulla pista, ho sempre ambito a ricoprirli un po’ tutti. E ho cominciato molto presto ad andare in discoteca: ballare è stato sempre un esercizio di energia, l’espressione più pura di forza del corpo e dello spirito – e pure di condivisione con l’altro, di convivio vero e proprio, che non necessita di parole ma di movimento degli arti e della mente al contempo. Perché quando si balla, si muove il corpo ma si muove anche lo sguardo: l’espressione negli occhi è più viva che mai e si unisce in un tutt’uno con le membra che sta guidando.

DOVE SI BALLA

“Mettersi in ballo” vuol dire mettersi in gioco, esporsi, darsi da fare. Ballare significa rischiare, metterci appunto corpo e anima: proprio come si fa nel ballo vero e proprio. E – ribadisco, ancora – a me ballare è sempre piaciuto; magari ecco, non sempre al centro della pista: a volte anche i margini si rendono comodi per chi non ama eccessivamente l’attenzione. E con il ballo e la sua musica, ho sempre apprezzato chi sa ballare nella vita di tutti i giorni, chi sa tenere il ritmo: chi si spende per sé e per gli altri, chi si sa muovere e schivare i colpi o incassarli per rialzarsi più forte di prima – perché le cadute capitano anche sulla pista; chi dell’esuberanza fa la sua cifra, senza che si trasformi in tracotanza: perché del ballo come della vita l’armonia è l’essenza che ne costituisce il valore. L’armonia dei movimenti, dei passi, del ritmo, del carisma e della passione di chi ama ballare.

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