Si augura che, dopo la sentenza, la politica ritrovi unità e chiuda “una pagina tristissima della storia del Paese, una stagione di veleni”. Lo ha detto, in un’intervista a Repubblica, Renato Schifani ex presidente del Senato. “È stato dimostrato – ha aggiunto – che la tesi portata avanti, quella che pezzi dello Stato scendessero a patti con Cosa nostra, era inverosimile. Lancio un appello alle forze politiche: andiamo avanti”. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando chiede una commissione parlamentare antimafia per ricostruire la verità storica. “Io credo – sottolinea Schifani – che invece sia il momento di voltare pagina, soprattutto in una fase come quella che stiamo vivendo. Basta dichiarazioni estremiste, basta divisioni: è inutile avvitarsi su una perenne polemica che riapre la ferita. Raccogliamo piuttosto l’appello di Fiammetta Borsellino e andiamo a fondo sui depistaggi sui quali si sta indagando. E lavoriamo su alcune riforme, per esempio sull’elezione del Csm per evitare il correntismo”. Lei ebbe la percezione che il governo Berlusconi fosse sotto ricatto? “A me non risulta dai fatti che ho vissuto: non mi pare che abbiamo avuto nessun condizionamento, anzi abbiamo potuto fare leggi importanti, come ci ha riconosciuto Piero Grasso. Mi riferisco alla stabilizzazione del carcere duro, che ho voluto io nel 2002, da capogruppo, col consenso di Berlusconi. E ancora alla norma sul sequestro per equivalente dei patrimoni, nel 2008, quando ero presidente del Senato, che ha snidato la tattica di molti mafiosi di alienare i beni a terzi. Questi sono fatti…”.