venerdì, 19 Aprile, 2024
Economia

Imboscata burocratica nel decreto semplificazioni

Ho scorso l’indice del D.L. Semplificazione  (31 maggio 2021 n.77) appena approdato in Gazzetta, e ho avuto un tuffo al cuore. La rubrica dell’art. 5 si intitola “Unità per la razionalizzazione e miglioramento della regolazione e Ufficio per la semplificazione”. Vuoi vedere che Draghi ha ascoltato il mio consiglio?  

Non più di 3 giorni fa avevo suggerito su queste pagine al presidente Draghi di fare davvero una semplificazione, istituendo per legge l’obbligo di scrivere i testi di legge in italiano comprensibile. (https://ladiscussione.com/93283/politica/una-proposta-a-draghi-la-vera-semplificazione-scrivere-norme-comprensibili/ ).

Poi è sopravvenuta la realtà. Temo che anche Draghi sia vittima dei suoi burocrati. L’intento è lodevole: questa Unità ha come compito la “razionalizzazione e il miglioramento della regolazione”.  In pratica , l’Unità :

a) individua, sulla  base  delle  segnalazioni  trasmesse  dalla Cabina di regia di cui all’articolo 2, gli  ostacoli  all’attuazione corretta e tempestiva delle riforme e degli investimenti previsti nel PNRR derivanti dalle disposizioni normative e dalle rispettive misure attuative e propone rimedi;

  b) coordina, anche sulla base delle  verifiche  d’impatto  della regolamentazione di cui all’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246, curate dalle amministrazioni, l’elaborazione di proposte  per superare le disfunzioni derivanti dalla  normativa  vigente  e  dalle relative misure attuative, al fine  garantire  maggiore  coerenza  ed efficacia della normazione;

 c) cura l’elaborazione di un programma di azioni  prioritarie  ai fini della razionalizzazione e revisione normativa. (…)

e) riceve e considera ipotesi e proposte di  razionalizzazione  e sperimentazione normativa formulate da soggetti pubblici e privati.

Perché allora Draghi è caduto anche lui in un’imboscata burocratica? Abbiate la pazienza di seguire un paio di fastidiosi dettagli e capirete subito.

1)    Perché la nuova norma intanto attribuisce all’Unità solo funzioni di ricognizione, considerazione, proposizione e coordinamento ma nessun effettivo potere di fare, modificare o chiarire le norme o le procedure che si provino farraginose.

2)    Poi perché l’Unità non si attiva autonomamente ma solo “sulla  base  delle  segnalazioni  trasmesse  dalla Cabina di regia di cui all’articolo 2” (ovvero l’organo di governo supremo del PNRR di cui fanno parte presidente del consiglio,ministri ecc.). Ve li immaginate loro a spulciare e incrociare procedure e normative? Io no davvero.

3)    Inoltre, perché la nuova Unità viene inserita in un antico solco burocratico, che finora non ha prodotto alcun risultato di rilievo. Infatti l’Unità non è autonoma e veloce come un sottomarino pronto a silurare le inefficienze, ma invece “… opera in raccordo  con  il  gruppo  di  lavoro  sull’analisi d’impatto della regolamentazione (AIR) del Nucleo,  istituito  presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ai  sensi  dell’articolo  1 della legge 17 maggio 1999”, proprio quel nucleo citato nel mio precedente articolo, che da anni sforna lodevoli valutazioni di cui nessuno si accorge e che nessuno raccoglie.

Questo è il trionfo della burocrazia, la nuova legge non abroga e costruisce da zero dando poteri pratici all’Unità, ma viene incatenata alle norme precedenti, creando un grumo vischioso di persone e competenze.

La nostra nuova Unità  si muoverà solo come un convoglio di lente chiatte, perché sarà attivata solo se e mai i Ministri della cabina di regia vorranno fare segnalazioni, poi si dovrà riunire in coordinamento con il gruppo di analisi (AIR) e infine partorirà proposte.

Dopodichè , il Consiglio dei Ministri dovrebbe proporre, immagino con decreto legge o regolamento amministrativo proposte concrete di modifica.

Ci sono meno di 5 anni per completare il PNRR. Secondo voi ce la faranno?

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