lunedì, 30 Giugno, 2025
Lavoro

Fapi, modificare rdc e destinare risorse a enti e imprese

“In un momento di grande difficolta’ economica ed occupazionale e’ paradossale che sia diventata una missione impossibile, la ricerca di alcune categorie di lavoratori. Si tratta di camerieri, operai per la raccolta delle arance piuttosto che dei pomodori, operai impiegati nell’industria conserviera, ma anche addetti alle strutture balneari. Una ricerca di lavoratori impossibile, in questo momento in Italia, per l’effetto del reddito di cittadinanza”.

Lo scrive in un post su Facebook il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto. “Ha ragione e concordiamo totalmente con il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, – prosegue Sciotto – che ha messo in evidenza la questione sollevata da tanti piccoli imprenditori. Ci sono tanti lavori stagionali, tra cui anche i lidi e le piscine, che nei prossimi mesi avranno non poche difficolta’ a reperire personale”. “E’ necessario – sottolinea il leader della Fapi – intervenire presto per porre rimedio ad una degenerazione del beneficio del reddito di cittadinanza che, per queste ragioni, merita di essere modificato”.

“Al Governo formuliamo la nostra proposta – continua Sciotto – le risorse vanno stanziate a favore degli Enti pubblici o delle piccole imprese che fanno richiesta di personale.

A questi ultimi, va data la possibilita’ di poter formulare contratti di lavoro a favore dei beneficiari del Reddito di cittadinanza”.

“Potrebbe essere un percorso idoneo e virtuoso per consentire al Paese di crescere in termini economici e sociali, ma anche l’opportunita’ di sostenere le piccole imprese e la pubblica amministrazione, carente di risorse umane. Non si puo’, certamente, immaginare di sostenere ancora 3,5 milioni di persone senza che esse producano nulla a favore della comunita’ nazionale che li sostiene”.

“Confidiamo vivamente nel ministro del lavoro, Andrea Orlando, affinche’ si faccia carico di riformulare il reddito di cittadinanza, per eliminare sacche di parassitismo ed illegalita’ per i tanti beneficiari che lavorano in nero o che a causa del troppo ozio, molto spesso, si fanno coinvolgere dalla criminalita’ organizzata. In definitiva, siamo convinti che il reddito di cittadinanza possa proseguire solo se finalizzato all’occupazione vera dei beneficiari”, conclude.

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