L’adesione di un milione di imprenditori a impresa.italia.it, il cassetto digitale dell’imprenditore, iniziativa avviata nel 2017 con l’intenzione di assumere un ruolo di “interfaccia” tra il mondo imprenditoriale e l’Amministrazione pubblica. Il cassetto digitale consente a tutti gli imprenditori italiani di accedere ai documenti ufficiali della propria azienda, depositati al Registro imprese delle Camere di Commercio, per scaricarli gratuitamente – anche in mobilità – e condividerli in modo facile, sicuro e veloce.
Per Unioncamere si tratta di un risultato significativo, con una crescita delle attivazioni del 100% in poco piu’ di un anno, frutto dell’impegno di tutto il Sistema Camerale e di InfoCamere, nell’azione di partnership istituzionale con le imprese, per la messa a disposizione di strumenti digitali di reale semplificazione e innovazione.
Il servizio ha visto aderire, senza oneri, tutte le diverse forme di impresa, con alcuni importanti cluster economici quali le societa’ di capitali e le imprese individuali che rappresentano il 79% delle attivazioni. Rispetto al periodo pre-covid, l’esplosione dell’emergenza sanitaria ha visto raddoppiare le adesioni e quadruplicare la frequenza media degli accessi giornalieri al cassetto digitale – passati da 1.500 a 7.300 – triplicando quelli mediante Spid. Dal cassetto, gli imprenditori hanno potuto scaricare fino ad oggi – senza alcun costo – 2,5 milioni di documenti ufficiali delle proprie aziende, con una media giornaliera che, rispetto al periodo pre-covid, e’ passata da 1.300 a 3.700 documenti. L’85% deg,li imprenditori e’ a capo di un’azienda con meno di 10 addetti, il 25% e’ donna, il 56% ha un’eta’ compresa tra i 45 e i 65 anni e il 20% guida un’azienda del commercio.
Milano (75mila), Roma (68mila) e Napoli (33mila) le province con il maggior numero di cassetti attivati. In rapporto alle imprese del territorio, pero’, spiccano le province di Calabria e Puglia (con tassi di utilizzo superiori al 30%), e del Friuli Venezia Giulia (intorno al 25%). Quasi il 60% delle adesioni riguarda proprietari di quote o azioni, titolari o amministratori unici. La meta’ (il 51%) delle imprese ha la forma di societa’ di capitali (quasi tutte Srl) e il 27% quella di imprese individuali, a testimonianza dell’interesse suscitato dal servizio delle Camere di Commercio verso le imprese piu’ piccole e a maggiore rischio di marginalizzazione digitale.