Dalla politica all’economia, ma quello che poi conta sono i fatti della vita semplice. Notizie che meritano uno spazio maggiore perché parliamo di migliaia di ettari di produzioni andati in fumo, come nel caso dei pomodori e di come ci sia stato un crollo nella produzione. Colpa di fenomeni atmosferici eccessivi che mettono a rischio specialità e racconti. La crisi riguarda in particolare il “pomodoro da industria” con un preoccupante calo di mercato.
“Le alte temperature, minime e massime”, spiega Confagricoltura, “della settimana del 26 luglio-2 agosto, hanno praticamente “lessato” in campo i pomodori, nel Nord Italia ed in particolare in Emilia Romagna, regione vocata a questa coltivazione da industria”. I campi sono stati poi aggregati dal maltempo.
La condizione si è ulteriormente aggravata per la successiva perturbazione del 3 e 4 agosto che ha provocato la spaccatura delle bacche”, rivela e spiega Confagricoltura. C’è stata poi una accelerazione della maturazione che sta creando ora nuovi e inediti problemi.
“Ciò che preoccupa di più”, fa sapere Confagricoltura, “è la maturazione in contemporanea del prodotto, la cui raccolta era programmata a scalare per le tre settimane successive”.
Confagricoltura pone in evidenza inoltre “la preoccupante crisi di mercato che si sta registrando per l’oro rosso, nonostante una programmazione produttiva 2020, sia quantitativa sia temporale, ben pianificata da parte degli operatori”.
“La concentrazione dei periodi di maturazione del prodotto ha mandato in tilt la tempistica della campagna di trasformazione”, osserva ancora Confagricoltura, “Le industrie, pur lavorando a pieno ritmo, non sono in grado di assorbire, in un periodo così ristretto, tutto il prodotto già maturo e pronto per la lavorazione”. La sorte dei pomodori diventa quindi segnata con la distruzione del prodotto maturo. Quindi sui campi invece della raccolta ci sarà la distruzione. Un danno non solo economico ma anche etico dal momento che si tratta di una distruzione di un prodotto di qualità che è costato impegno e sacrifici.
“Il pomodoro maturo, quindi, sta rimanendo in campo, destinato ad essere distrutto. Un danno economico ingente per le aziende che contano, nel Nord Italia, quasi 40mila ettari in produzione, due terzi dei quali nella sola Emilia Romagna”, calcola la Confagricoltura, “Per la situazione meteo grandi difficoltà anche nel Sud Italia ed in particolare in Puglia, con condizioni anomale per la raccolta e la consegna del prodotto e con perdita della sua qualità”. Il danno non sarà certo di poco conto, molte imprese si troveranno a fare i conti con la perdita del raccolto e con quella economica.
Confagricoltura sollecita così il ministero per le Politiche agricole ad attivare misure straordinarie di sostegno ai produttori, “al Nord come al Sud, per minimizzare il danno dovuto all’andamento meteo climatico straordinario e avverso”. Intanto Confagricoltura, fa sapere che “sta monitorando la situazione in tutta Italia, in maniera da sollecitare contromisure adeguate”.