giovedì, 25 Aprile, 2024
Attualità

Il ritorno a scuola. La Uil: ritardi, incertezze e tagli di posti

Penalizzati i docenti di religione. Il Governo intervenga. Basta con politiche neo liberiste.

“Il governo è chiamato alle sue responsabilità se non vuole solo aprire le scuole, ma farle funzionare in presenza e insicurezza. Ne va del futuro sociale ed economico delle nuove generazioni”. Scuola senza pace, con il conto alla rovescia per l’inizio di anno e tutte le incertezze su sicurezza, insegnati, personale, graduatorie e strutture. I sindacati sono impegnati in una trattativa non solo occupazionale ma anche su fondi per personale e sistemi di sicurezza. Le critiche non mancano come la Uil che sottolinea come, ad esempio, ad essere, “Penalizzati insegnanti di religione cattolica e personale educativo”, docenti che hanno visto ridurre drasticamente i posti.

L’informativa, infatti, sulle immissioni in ruolo del personale docente, educativo e degli insegnanti di religione cattolica è stata al centro dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e i rappresentati del Ministero dell’Istruzione. “Su un contingente complessivo di  85.218   posti disponibili ci saranno, per tutti gli ordini di scuola compresi i posti di sostegno, potenziali 84.808 assunzioni in ruolo”, scrive la Uil settore scuola che lamenta l’esclusione dei posti per insegnanti di religione, “da questa tornata di nomine usciranno fortemente penalizzati gli insegnanti di religione che, a fronte di una disponibilità di 6.600 posti, avranno soltanto 476 nomine, così come il personale educativo che rappresenta sempre la “cenerentola” del settore con sole 91 nomine a fronte di 267 disponibilità accertate”.

Ancora una volta, sottolinea polemica la Uil, le politiche scolastiche sono appannaggio del MEF, con la solita politica di contenimento.

“In una fase delicata come l’attuale è, invece,  necessario scostarsi dai vecchi metodi, bisognava avere più coraggio e non applicare pedissequamente il turn over come negli anni passati”, sostiene il sindacato, “Mentre si cercano le risorse per nuovi docenti Covid circa 50 mila, non si coprono le piante organiche peraltro dichiaratamente insufficienti”. In tante cose negative però c’è qualcosa di positivo.

“Come unico elemento positivo Registriamo l’accoglimento della proposta Uil”, osserva il sindacato, “che prevede la possibilità di compensare eventuali posti rimasti vacanti, a livello di singola provincia, prioritariamente tra le classi di concorso o posti dello stesso grado di istruzione e, in subordine, in altro ordine e grado. Sarà lo strumento per fare qualche centinaia di nomine in ruolo in più, visto che sarà certamente impossibile saturare gli 84 mila posti autorizzati dal Ministero economia e finanza”.

Senza questo elemento, come già accaduto lo scorso anno, ci sarebbe una copertura minimale dei posti disponibili per il ruolo che andranno ad incrementare l’esercito di precari. Stando così la situazione per la Uil, le nomine in ruolo dei docenti avverranno per il 50% dalle graduatorie ad esaurimento e per il restante 50% dalle graduatorie concorsuali (concorsi 2016, 2018 e fasce aggiuntive 2018 istituite con decreto del 27 giugno 2020). I tempi inoltre sono molto stretti. Possiamo dare uno sguardo a cosa accadrà nei prossimi giorni.

Le ordinarie operazioni di immissione in ruolo per 2020/21 dovranno essere completate entro il 26 agosto 2020 attraverso la nuova procedura informatica predisposta dal ministero.
Entro il termine del  27 agosto 2020, gli Uffici regionali dovranno pubblicare sui relativi siti i posti rimasti vacanti e disponibili e provvedere al loro inserimento nella piattaforma online al fine di consentire la procedura dell’immissione in ruolo “a chiamata” (call veloce).
Le istanze saranno disponibili per via telematica per 5 giorni nel periodo compreso tra il 28 agosto 2020 e il 1 settembre 2020. Gli USR pubblicano entro il 2 settembre 2020, gli elenchi degli aspiranti che hanno fatto domanda.
Le immissioni in ruolo dovranno avvenire entro il 7 settembre (la nomina sarà giuridica ed economica solo dal 1/9/21).

Istruzioni operative:
Nelle istruzioni operative per le immissioni in ruolo (allegato A) sono state precisate, rispetto agli anni passati,  e anche a seguito di osservazione sindacale, alcune questioni fra le quali: Le graduatorie dei concorsi del 2016 (per la parte relativa al 50% delle immissioni in ruolo) si scorrono, compresi gli idonei, sino al termine di validità delle graduatorie medesime, fermo restando il diritto all’immissione in ruolo per i vincitori di concorso; Non essendoci ancora le graduatorie dei nuovi concorsi (successivi al 2018) la restante parte dei posti vacanti, non soddisfatti con lo scorrimento del concorso 2016, si coprirà attingendo esclusivamente alle graduatorie concorsuali del 2018, fermo restando la necessità di registrare il numero dei posti assegnati in eccedenza, ai fini del relativo recupero in occasione delle immissioni in ruolo dal prossimo concorso ordinario (per la parte che già dal 2020/21 sarebbe spettata a nuovi concorsi). L’accettazione, riferita al medesimo anno scolastico, di una proposta di assunzione a tempo indeterminato su posto di sostegno o posto comune consente di accettare, per lo stesso anno scolastico, ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato, indipendentemente da quale provincia o graduatoria avviene la successiva proposta. Sulla apertura delle scuole c’è una situazione dove per il ministro Azzolina si procede rapidamente e con impegno, per i sindacati ci sono cose ancora da decidere e comunque il tempo non basterà.

“La UIL Scuola, proprio per effetto dei numeri e delle procedure oggi presentate”, sottolinea criticamente il sindacati, “resta ancora più convinta che occorra e rapidamente un provvedimento che inverta legislativamente le politiche neo liberiste di contenimento degli ultimi venti anni a favore di politiche di investimento che servono alla scuola e al paese. Il governo è chiamato alle sue responsabilità se non vuole solo aprire le scuole, ma farle funzionare in presenza e insicurezza. Ne va del futuro sociale ed economico delle nuove generazioni”.

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