Luglio di bonus. Il sostegno all’economia, il rilancio delle attività produttive, gli incentivi alle fasce più deboli del Paese. Si concentreranno in questi giorni, per usare un nuovo termine che è entrato nel linguaggio dei media finanziari, il “Bazooka” del Governo per cercare di arginare la crisi attesa in autunno. Così dal primo luglio scatteranno: il Bonus vacanze, superbonus al 110% per le ristrutturazioni, proroga bonus baby sitter e centri estivi, ma anche taglio del cuneo fiscale per i dipendenti e credito di imposta per aiutare le imprese a sostenere i costi della moneta elettronica. Dal primo del mese, inoltre, diventano attivi e fruibili 11,5 miliardi di euro di incentivi e sconti fiscali, dal lavoro al turismo, previsti dai provvedimenti varati dal governo. “Un vero e proprio ‘scivolo fiscale’ che potrebbe”, fa sapere Confesercenti, “agevolare la ripresa dell’economia, ma il cui successo finale dipenderà, in buona parte, dalla semplicità di accesso e dall’effettiva adesione da parte di cittadini e imprese”. A calcolarlo è la stessa Confederazione degli esercenti, sulla base delle stime di costo dei provvedimenti contenute nelle relazioni tecniche.
Il provvedimento più rilevante, dal punto di vista delle risorse, è il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti, che assorbe ed estende il cosiddetto Bonus Renzi. Il valore della riduzione è di 5 miliardi di euro per gli ultimi sei mesi del 2020, e coinvolgerà circa 16 milioni di lavoratori dipendenti con un reddito fino a 40mila euro. Circa 2,3 miliardi di euro l’anno, invece, è il costo previsto dei superbonus 110% per ristrutturazioni, efficientamento energetico, sicurezza antisismica e impianti fotovoltaici, mentre il bonus vacanze vale circa 2,6 miliardi di euro fino a dicembre. Il bonus babysitter/centri estivi impegnerà risorse per 1,5 miliardi di euro da qui a luglio. Infine, solo 54 milioni di euro sono riservati al credito di imposta sulle commissioni legate alle transazioni elettroniche. Oggi, infatti, scatta anche l’obbligo di Pos e di accettare bancomat e carte di credito per imprese, artigiani e professionisti, mentre il tetto del contante utilizzabile è ristretto da 3.000 a 2.000 euro.
“L’efficacia della strategia sarà inversamente proporzionale alla burocrazia richiesta per accedere alle agevolazioni”, commenta Confesercenti. “Sul bonus vacanze, ad esempio, stiamo perdendo un’occasione: l’averlo reso accessibile solo via app è stato un errore, soprattutto per le fasce più anziane della popolazione. Ancora non sono chiare, inoltre, le modalità per permettere alle imprese di cedere il bonus ricevuto a terzi, e l’importo dell’agevolazione è comunque troppo basso: 500 euro non bastano”.
“Allo stesso modo, riteniamo insufficiente il tax credit per le commissioni pagate su bancomat e carte di credito che, sebbene costituisca un passo avanti, è ancora inadeguato a coprire l’aggravio delle imprese. L’obbligo di Pos ed il contemporaneo abbassamento del tetto del contante ci sembrano una strategia sbagliata che non crediamo”, conclude Confesercenti, “porterà risultati. Per dare un’ulteriore spinta all’utilizzo della moneta elettronica servono meno limiti e più investimenti: bisogna aumentare il sostegno e gli incentivi per la diffusione di banda larga, Pos contactless e nuove modalità di pagamento, come smartphone e dispositivi, anche per piccoli importi”.