Non cambia la propria decisione di partire anche in caso di previsioni sfavorevoli la stragrande maggioranza dell’85% degli italiani che consulta il meteo prima di mettersi in viaggio per le vacanze estive. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’, in occasione del weekend di grandi partenze sull’impatto delle condizioni climatiche sulle vacanze nell’estate 2019.
Più di 3 italiani su quattro (77%) – sottolinea la Coldiretti – cercano informazioni in televisione, alla radio sui giornali e on line sulle condizioni del tempo per il viaggio, ma raramente sono disponibili a cambiare i comportamenti programmati.
Il risultato è che le giornate estive segnate dal bollino rosso – precisa la Coldiretti – sono influenzate dal maltempo o dalla grandine solo marginalmente. Un comportamento, che dipende tra l’altro dalla lunghezza delle vacanze mentre – precisa la Coldiretti – il discorso cambia totalmente nel caso di spostamenti in giornata nei quali sole e caldo sono determinati nella decisione.
La durata media della permanenza fuori casa dei 39 milioni di italiani in vacanza nell’estate 2019 è stimata in 11,4 giorni con più di un italiano su cinque (21%) che starà fuori un periodo compreso tra 1 e 2 settimane, ma c’è un fortunatissimo 3% che rientrerà a casa addirittura dopo oltre un mese.
Se e’ il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10 (70%), seguito dalla montagna, si assiste – precisa la Coldiretti – alla ricerca di alternative meno affollate con la campagna e i laghi. La spesa media destinata dagli italiani alle vacanze estive è di 779 euro per persona in aumento del 5% rispetto allo scorso anno.
Un terzo degli italiani (33%) – sottolinea la Coldiretti – resterà comunque al di sotto dei 500 euro di spesa, il 42% tra i 500 e i 1.000 euro, il 18 % tra i 1.000 e i 2.000 euro mentre percentuali più ridotte supereranno questo limite. Oltre la metà degli italiani in viaggio – continua la Coldiretti – ha scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici e gli agriturismi che nelle 23mila strutture fanno segnare un aumento del 3% rispetto allo scorso anno.(Italpress)