giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

Agricoltura in affanno. Coldiretti: eventi estremi e caldo, frutteti devastati. Impennata dei prezzi. In Sardegna è arrivata la piaga delle locuste

Agricoltori in allarme per il maltempo, i dati dei primi 5 mesi del 2020 confermano che le temperature sono costantemente in salita, che temporali o siccità si alternano in modo violento e repentino. Nei campi già si fanno le stime dei danni rilevantissimi, e la Coldiretti parla di un crollo dei raccolti che in alcuni casi tocca il 56%. Si moltiplicano, infatti, gli eventi estremi in un 2020 che con una temperatura superiore di 1,41 gradi la media storica si classifica come il più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac-Cnr relativi al primo quadrimestre dell’anno in riferimento all’allarme surriscaldamento lanciato in Italia dall’Ispra.

“La tendenza al surriscaldamento”, sottolinea la Coldiretti, “è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. Un allarme confermato dall’ultima ondata di maltempo con la caduta di chicchi di grandine grandi come noci che hanno colpito a macchia di leopardo in questa maledetta primavera che ha fatto perdere lungo la Penisola più un frutto su tre con il crollo dei raccolti, dalle pesche alle nettarine (-28%) fino alle albicocche (-56%), ed un rincaro dei prezzi al consumo”. Per la Confederazione le imprese vivono in costante apprensione di perdere raccolto e reddito.

“L’agricoltura”, ricorda la Coldiretti, “è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio”. A creare nuovi rilevanti problemi inoltre sono gli attacchi di parassiti a piante e frutteti. La Coldiretti segnala che in Sardegna milioni di cavallette stanno devastando ettari e ettari di terreno nella provincia di Nuoro dove una marea dei famelici insetti assedia le case e fa strage di pascoli e raccolti divorando foraggio, grano, erba medica e quanto trovano durante la loro avanzata. La Coldiretti parla di una vera e propria “catastrofe biologica” che sta colpendo in particolare la Valle del Tirso, nel centro della regione, nei comuni di Ottana, Sarule, Orani, Escalaplano, Orotelli e Bolotana che stanno deliberando lo stato d’emergenza.

Secondo la Banca Mondiale, l’invasione di locuste del 2020 è la più massiccia degli ultimi 70 anni: ha già toccato 23 paesi tra Africa orientale, Medio Oriente e Asia e sta minacciando in modo molto serio l’agricoltura e si teme che in molti Paesi l’insicurezza alimentare possa aggravarsi, nel mezzo dell’emergenza causata dal coronavirus.

A favorire l’invasione nelle diverse parti del globo sono stati i cambiamenti climatici con caldo torrido che favorisce il moltiplicarsi degli insetti. “L’inverno mite e la scarsità di pioggia con precipitazioni praticamente dimezzate, in un 2020 che”, rivela la Coldiretti, “si classifica come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,41 gradi rispetto alla media, hanno favorito anche in Italia la comparsa delle orde devastatrici”. Le condizioni climatiche agevolano uno sviluppo anomalo di questo insetto con “invasioni bibliche” che, ricordando quelle del passato, causano gravissimi danni alle campagne ma possono raggiungere anche le città. Infatti essendo polifaghe, ricorda la Coldiretti, le cavallette colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini.

“Una situazione che”, denuncia la Coldiretti, “sta mettendo in ginocchio un centinaio di aziende con molti agricoltori costretti ad anticipare il raccolto o addirittura a destinarlo ad alimentazione degli animali.

L’unica speranza è nei predatori naturali, come gli uccelli che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, partono all’assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino. Una vera e propria emergenza che”, conclude la Coldiretti, “si abbatte sulle imprese agricole colpite anche dalla crisi economica generata dal coronavirus con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività”.

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