venerdì, 13 Giugno, 2025
Attualità

Meloni: “Il governo è al fianco di chi produce e crea occupazione”

All’Assemblea generale di Confcommercio il rilancio del Presidente Sangalli: “Fisco più equo, meno burocrazia, più investimenti”

Un patto tra chi governa e chi lavora. Così si potrebbe riassumere in poche parole il messaggio che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto trasmettere ieri all’Assemblea generale di Confcommercio 2025, attraverso un videomessaggio che ha condensato visione economica, fiducia nella capacità del Paese e orgoglio per i risultati raggiunti: “Fin dal primo giorno a Palazzo Chigi ci siamo schierati al fianco di chi crea ricchezza e occupazione” ha detto il Premier. “ll governo si è limitato a fare la parte che gli spetta: creare un ambiente favorevole per chi investe e produce”. Una dichiarazione che ha fatto da filo conduttore a un intervento rivolto a tutte le imprese del terziario, oggi responsabili di circa la metà del Pil nazionale.

Il contesto è quello di un’Italia che, pur tra mille difficoltà, regge. I numeri lo confermano: nel primo trimestre del 2025, il Prodotto interno lodo è cresciuto dello 0,3% sul trimestre precedente e dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, superando perfino Germania e Francia. Risultati che, ha sottolineato il Primo Ministro, non vanno intestati al governo, ma “alle imprese e ai lavoratori”. Il ruolo dell’esecutivo? “Mettere in condizione chi fa impresa di crescere, innovare, esportare”.

Riforma fiscale

Meloni ha ricordato la riforma fiscale, attesa da cinquant’anni, che il suo governo ha approvato e iniziato ad attuare, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale, semplificare il rapporto tra cittadino e Stato e favorire soprattutto il ceto medio: “Abbiamo rimesso al centro gli autonomi e i liberi professionisti, per troppo tempo disprezzati e trattati come figli di un dio minore”. Tra gli elementi di fiducia, anche l’occupazione: negli ultimi due anni e mezzo sono stati creati quasi un milione di posti di lavoro. Record storico di occupati, disoccupazione ai minimi da diciotto anni, crescita dei contratti stabili. Dati che, per Meloni, indicano che “la strada intrapresa è quella giusta”.

Ma è nel confronto con il mondo produttivo che il senso politico del discorso ha assunto una forma compiuta: “Non siamo qui a intestarcene i meriti, ma a ringraziare chi ogni giorno, spesso nel silenzio e nell’invisibilità, tiene in piedi il Paese”. Il governo, ha proseguito il Primo Ministro, ha il compito di continuare su questa linea: sostenere l’export, attirare investimenti, promuovere una cultura del lavoro stabile e ben remunerato.

Tra dialogo e richieste

Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio per le imprese Italia
Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio per le imprese Italia

Sul versante opposto, il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha accolto il messaggio del Premier con spirito di dialogo, ma ha lanciato precise richieste. La prima riguarda la necessità di sostenere la riforma dell’Irpef con politiche fiscali più equilibrate, in grado di premiare chi investe, innova e crea occupazione: “Serve un meccanismo premiale anche per gli imprenditori individuali e le società di persone, ha detto, chiedendo inoltre l’abolizione dell’Irap. Altro punto critico: il capitale umano. Le imprese faticano a trovare le competenze richieste: mancano all’appello 260mila lavoratori”. Da qui l’appello per politiche integrate su demografia, formazione, flussi migratori programmati e contrattazione collettiva realmente rappresentativa. Il gap occupazionale rispetto all’Europa, specie tra giovani e donne, è ancora troppo ampio.

Sangalli ha poi sottolineato l’importanza di una “agenda urbana” nazionale, in grado di reagire al rischio della desertificazione commerciale, con regole certe per il commercio di prossimità e per i settori tradizionali, come i balneari, ancora in attesa di chiarezza normativa.

Capitolo europeo

Il capitolo più strategico, per il Presidente di Confcommercio, resta quello europeo: “Per il vecchio continente è tempo di scelte condivise e concrete”, ha detto Sangalli. “Serve una riforma del mercato elettrico e una politica energetica che guardi a fonti sostenibili e competitive: idrogeno, nucleare avanzato, rinnovabili. Basta con le scelte ideologiche”. In materia di Intelligenza Artificiale Sangalli ha chiesto norme chiare e incentivi facilmente accessibili per non restare indietro nella corsa globale: “L’AI è un cambio di paradigma, e professionisti e imprese devono essere messi in grado di affrontarlo con strumenti adeguati”.

Molto forte anche il passaggio sulla cultura e sul turismo: “Due leve fondamentali per la crescita, anche economica, dei territori”. Da qui l’idea di convocare gli ‘Stati generali del terziario di mercato’ a livello europeo, partendo proprio da settori identitari come il turismo e la cultura.

Italia stabile e sicura

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Presente all’Assemblea 2025 di Confcommercio anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso secondo il quale in un mondo scosso da guerre e tensioni commerciali, l’Italia si conferma “più sicura, stabile e capace di navigare. La guerra è tornata a circondare l’Europa, tra Ucraina e Medio Oriente, con la violenza che riemerge come una tempesta. Ma la ‘nave Italia’ ha una guida salda: Giorgia Meloni”, le sue parole. Urso ha richiamato la necessità di una politica comune europea in materia di difesa e sicurezza energetica, rivendicando il ruolo dell’Italia come punto di riferimento politico e industriale. “Siamo forti perché siamo una rete: 8mila comuni, 6 milioni di imprese, sindacati e associazioni. La rappresentanza sociale è la spina dorsale della nostra democrazia. Qualcuno ha provato a delegittimarla, ma non ci è riuscito. È questa la forza che ci distingue e ci fa indicare la via in Europa”.

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