Il Dipartimento della Difesa (DOD) ha chiarito martedì che l’incremento dei droni avvistati in aree come il New Jersey e New York non è legato a risorse militari statunitensi. La maggior parte di questi droni è probabilmente utilizzata da appassionati per scopi ricreativi. Il portavoce del Pentagono, il generale di divisione Pat Ryder, ha risposto a diverse domande dei giornalisti durante una conferenza stampa, confermando che i droni non fanno parte di alcun programma del Dipartimento della Difesa. Negli USA sono registrati oltre un milione di droni, e quotidianamente circa 8.500 sono in volo. La maggior parte è usata per scopi ricreativi, mentre altri sono impiegati in ambiti commerciali come architettura, ingegneria, agricoltura e forze dell’ordine. Ryder ha ammesso la possibilità che alcuni droni possano essere coinvolti in attività illecite, ma ha ribadito che non è la norma. I droni che sorvolano installazioni militari non sono una novità data la quantità di voli giornalieri. Jennifer Griffin di Fox News ha chiesto se i droni avvistati nel New Jersey fossero parte di un corridoio di test istituito un anno fa. Ryder ha confermato che non si trattava di risorse militari o operazioni sperimentali. Da metà novembre, le segnalazioni di droni sono emerse in diversi punti del New Jersey, inclusi il golf club di Trump a Bedminster e strutture di ricerca militare. Tra le installazioni militari interessate ci sono il Picatinny Arsenal e la Naval Weapons Station Earle. Il DOD sta lavorando per garantire che queste installazioni possano identificare e monitorare i droni nel loro spazio aereo. Ryder ha sottolineato l’importanza dei sistemi senza pilota nella guerra moderna, annunciando l’ampliamento delle capacità di rilevamento delle installazioni militari. Questo include sistemi come i Drone Busters, che utilizzano metodi non cinetici per interferire con i segnali dei droni.