venerdì, 6 Dicembre, 2024
Attualità

I Giovani Imprenditori di Cnvv: “La denatalità è una minaccia reale alla capacità di innovare e di competere dell’industria”

La denatalità rappresenta una delle sfide più complesse e urgenti per l’Italia, un fenomeno che, come sottolineato dal Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Marco Brugo Ceriotti, sta modificando profondamente il tessuto sociale ed economico del Paese. Durante il convegno ‘Generazione mancante – La crisi invisibile’, svoltosi a Novara, è emersa con chiarezza la gravità di questa situazione, con un focus particolare sull’impatto della carenza di giovani lavoratori qualificati per l’industria e la necessità di politiche mirate a contrastare il declino demografico. Nel suo intervento, Brugo Ceriotti ha evidenziato come la mancanza di manodopera giovane rappresenti un grave ostacolo alla competitività del sistema industriale italiano. La difficoltà a trovare risorse qualificate limita la capacità delle imprese di innovare e crescere. Per affrontare questa crisi, è cruciale mettere in atto politiche volte a incentivare le nascite, sostenendo le famiglie con strumenti economici e potenziando servizi essenziali come quelli per l’infanzia. L’obiettivo è facilitare la conciliazione tra vita privata e lavorativa, affinché il desiderio di formare una famiglia non sia percepito come un ostacolo alla carriera professionale.

Tra le soluzioni proposte, un ruolo chiave è attribuito all’immigrazione qualificata. “Dobbiamo attrarre talenti dall’estero”, ha affermato Brugo Ceriotti, “e favorire l’integrazione sociale e culturale degli immigrati, affinché possano contribuire attivamente al nostro tessuto produttivo”. Parallelamente, è fondamentale investire nella formazione dei giovani, rafforzando l’istruzione tecnica e professionale e creando sinergie tra scuole e imprese. Solo con una forza lavoro adeguatamente preparata, sarà possibile affrontare le sfide poste dall’evoluzione tecnologica e dalla transizione ecologica.

La testimonianza degli esperti

Alessandro Rosina, Professore di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, ha analizzato le radici della crisi demografica. Secondo Rosina, l’insicurezza economica e sociale è una delle principali cause della bassa natalità. “Il problema non è l’invecchiamento della popolazione”, ha spiegato, “ma la riduzione dei giovani al suo interno, che priva il Paese del vantaggio competitivo offerto in passato da una numerosa forza lavoro in età produttiva”. Per invertire questa tendenza, ha ribadito la necessità di investire in politiche familiari, nella formazione e nelle politiche attive del lavoro, in modo da trattenere e valorizzare i giovani. L’importanza di un cambiamento culturale è stata uno dei temi centrali del convegno. I giovani non devono più essere considerati come una risorsa “non ancora pronta”, ma piuttosto come una componente vitale e innovativa della società. “Dobbiamo creare le condizioni affinché i giovani si sentano “al proprio posto” e parte attiva nella creazione di ricchezza”, ha concluso Rosina.

Imprese e istituzioni

Durante le due tavole rotonde, vari imprenditori e professionisti hanno esposto le proprie esperienze e proposte. Roberta Massaro, imprenditrice e madre, ha raccontato come sia possibile conciliare carriera e famiglia se le aziende adottano politiche che bilanciano vita lavorativa e privata. Andrea Saini, Ceo di Laica Spa, ha invece evidenziato la necessità per le imprese di impegnarsi nel valorizzare i propri collaboratori, attraverso politiche di ‘attraction’ e ‘retention’ per mantenere talenti e competenze all’interno delle organizzazioni. Nel secondo panel, Marco Brugo Ceriotti ha ribadito l’importanza della formazione e della crescita all’interno delle Pmi, sottolineando il ruolo delle competenze scientifico-tecnologiche. In vista dei futuri investimenti, queste competenze saranno sempre più richieste, come dimostrato dagli esempi positivi di riqualificazione intrapresi dalla Fondazione Academy nel territorio.

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