martedì, 5 Novembre, 2024
Esteri

Medio Oriente: primo raid israeliano nel nord del Libano. Netanyahu a iraniani: “Presto liberi”

Hezbollah: "Pronti a rispondere a attacco d’Israele via terra"

Videomessaggio del premier israeliano al popolo iraniano: “Quando l’Iran sarà finalmente libero, tutto sarà diverso”. Intanto il premier iraniano visita la sede di Hezbollah a Teheran. I paesi occidentali invitano i cittadini ad abbandonare il Libano.

Beirut: 45 morti nel raid israeliano a Sidone

Salito a 45 morti il bilancio dei morti nel raid israeliano di due giorni fa a Ain al-Delb vicino alla città di Sidone, nel sud del Libano. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese aggiungendo che i feriti sono 70. L’agenzia libanese Ani ha precisato che il raid ha colpito un edificio che sarebbe completamente crollato.

Israele in Libano già da mesi in vista del possibile attacco

Le forze speciali israeliane stanno conducendo operazioni all’interno del Libano in vista di un potenziale assalto via terra. A riferirlo un funzionario israeliano a Nbc News. Nel Libano del sud, ha rivelato, sono state avviate operazioni di piccole forze, progettate per raccogliere informazioni e sondare le posizioni di Hezbollah. Il funzionario ha precisato che tali operazioni sono in corso da mesi e non segnalano necessariamente l’imminente inizio di un assalto via terra, che resta comunque una possibilità. Israele ha infatti spostato migliaia di truppe verso il confine in preparazione di una possibile azione.

Il vice di Hezbollah: “Siamo pronti a un’operazione di terra di Israele”

“Se gli israeliani volessero portare avanti un’incursione via terra” in Libano, “le forze della resistenza sono pronte. Siamo preparati e pronti. Il nemico israeliano non raggiungerà i suoi obiettivi”, ha dichiarato ieri il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, nel primo discorso pubblico dall’uccisione di Nasrallah. “Andremo avanti con il nostro percorso contro Israele” ha aggiunto Qassem.

Primo raid israeliano nel nord del Libano, 6 paramedici Hezbollah uccisi

Un raid israeliano ha colpito, per la prima volta dall’inizio della guerra, il villaggio di Ainata al Arz, nel nord del Libano, tra i distretti di Bsharre e Baalbeck. Non si hanno nitizie delle vittime, mentre il ministero della Salute di Beirut ha denunciato sei morti tra il personale paramedico nei raid israeliani che hanno colpito Sohmor, nella regione della Bekaa. Si tratta del Comitato sanitario islamico, affiliato a Hezbollah: “Un attacco nemico al centro di protezione civile del Comitato sanitario islamico ha ucciso sei membri del personale di emergenza e ne ha feriti altri quattro” nella città di Sohmor, ha dichiarato il ministero in un comunicato, deplorando “il fatto che Israele abbia preso di mira i servizi di soccorso”.

Ucciso comandante dell’unità razzi Hezbollah

L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso in un raid a Beirut un comandante dell’unità dei missili di precisione, il suo vice, e altri comandanti dell’unità responsabile del lancio di missili nel centro di Israele. L’Idf rivendica specialmente l’uccisione del comandante dell’unità dei razzi a lungo raggio di Hezbollah, Eid Hassan Nazar, “un comandante veterano dell’organizzazione e un centro di conoscenza nel campo dei razzi”, si legge in un comunicato delle forze Israeliane. Nel raid sono state colpite anche le riserve di missili di Hezbollah.

Gaza, 41.615 palestinesi uccisi e oltre 96mila feriti da 7/10

Mentre lo sguardo dei cronisti del mondo si è spostato sull’evoluzione della guerra su Beirut, il ministero della Sanità di Gaza ha riportato che dallo scorso 7 ottobre a oggi, cioè in un anno, sono almeno 41.615 i palestinesi che sono stati uccisi e 96.359 quelli che sono rimasti feriti nell’offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza.

Decine di razzi lanciati dal Libano contro Israele

Nonostante i raid che hanno quasi azzerato la sua catena di comando, Hezbollah continua i suoi attacchi, con decine di razzi e droni lanciati ieri contro il territorio israeliano. Secondo l’esercito dello Stato ebraico, un drone avrebbe preso apparentemente di mira una piattaforma israeliana per l’estrazione del gas nel Mediterraneo, ma è stato intercettato da una nave della Marina. Le sirene d’allarme sono poi nuovamente scattate a Safed, località al confine con il Libano bersagliata con diversi razzi, ma senza che ci siano stati danni a persone o cose. L’Idf sostiene che circa 35 razzi siano stati lanciati verso Israelein poche ore.

Borrell: situazione umanitaria si sta deteriorando

“La situazione umanitaria in Libano si sta rapidamente deteriorando, con circa 1 milione di sfollati in pochi giorni. Plaudo agli sforzi compiuti dalla Francia in coordinamento con l’Ue per sostenere i libanesi. È urgente aumentare l’assistenza umanitaria mentre continuano gli sforzi diplomatici per fermare la guerra”. Lo ha scritto ieri su X l’alto rappresentante Ue Josep Borrell.

Blinken: il mondo è più sicuro senza Nasrallah

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, definendo capo di Hezbollah Hassan Nasrallah un “terrorista brutale”, ha dichiarato che “La regione, il mondo sono più sicuri senza di lui”. Il segretario di Stato Usa ha ribadito che gli Stati Uniti continueranno a lavorare “urgentemente” per garantire un cessate il fuoco tra Israele e il gruppo terroristico palestinese Hamas a Gaza, aggiungendo che “la diplomazia rimane la migliore e unica via per raggiungere una maggiore stabilità in Medio Oriente”.

Pezeshkian visita la sede di Hezbollah a Teheran

“Il mondo deve sapere che il sangue del nobile martire Seyed Hassan Nasrallah e dei suoi compagni continuerà a ribollire e a opporsi all’oppressione e tirannia”, ha dichiarato Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian recandosi all’ufficio di rappresentanza di Hezbollah a Teheran per esprimere formalmente le condoglianze per la morte del leader del movimento sciita libanese. Secondo quanto riporta l’agenzia iraniana Irna, Pezeshkian ha incontrato il capo dell’ufficio di Hezbollah, Abdullah Safiuddin, che ha iniziato presso l’ufficio di Hezbollah a Teheran una cerimonia commemorativa per Nasrallah che durerà tre giorni.

Netanyahu: “Successi storici ma ci attendono grandi sfide”

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha aperto ieri la riunione di governo affermando che Israele sta vivendo “giorni di successi storici, ma anche grandi sfide che ci attendono ancora”. La nazione ebraica, ha aggiunto, “è in guerra per la sua stessa esistenza” e che “stiamo facendo il lavoro che il popolo di Israele e generazioni di israeliani si aspettano che facciamo”. Il premier israeliano ha poi ringraziato i suoi concittadini “per essere rimasti fermi”: “se uniamo le forze e andiamo mano nella mano, sconfiggeremo i nostri nemici”.

“Gli iraniani sappiano che Israele è con loro”

in un videomessaggio rivolto al popolo iraniano Benjamin Netanyahu ha detto: “Quando l’Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso”. “Gli iraniani sappiano che Israele è con loro”, ha proseguito il capo del governo israeliano, sottolineando che quando accadrà “i nostri due Paesi, Israele e Iran, saranno in pace”. “Quando arriverà quel giorno, la rete terroristica che il regime ha costruito in cinque continenti sarà smantellata e l’Iran prospererà come mai prima” con “investimenti globali” e “turismo di massa”, ha aggiunto Netanyahu, sollecitando gli iraniani a “non lasciare che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze ed i vostri sogni”.

Ex consigliere di Netanyahu: Libereremo il sud del Libano

L’ex generale Yaakov Amidror, ex consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro di Israele e ora collaboratore del JINSA Strategic Center di Washington DC e del Jerusalem Institute for Strategy and Security (JISS) di Gerusalemme, a Bruxelles per la conferenza organizzata dalla Europe Israel Press Association, ha ricordato che l’Onu già impone la smilitarizzazione di Hezbollah nel sud del Libano. “Chi applicherà la direttiva? L’Idf, perché le forze Unifil non sono altro che un brutto scherzo”, ha dichiarato.

Amidror ha infatti spiegato che “In Libano Israele ha due obiettivi: evitare che Hezbollah abbia la capacità di commettere un 7 ottobre, e dunque liberare il sud del Paese, e indebolire la possibilità di lanciare missili verso di noi, rimuovendo dunque l’abilità di contenimento dell’Iran”. Per quanto riguarda poi la prospettiva della soluzione dei due Stati, Amidror è stato chiaro: “Non permetteremo che Hamas controlli Ramallah. I palestinesi, se vogliono uno Stato, devono accettare che Hamas non ne faccia parte, che venga reso illegale, sia a Gaza che in Cisgiordania: Hamas non può vincere le elezioni, l’ho detto anche ai funzionari americani”.

Usa incoraggiano cittadini a lasciare Libano

L’ambasciata statunitense a Beirut ha esortato i cittadini americani attualmente in Libano a partire “finché sono ancora disponibili opzioni commerciali” e che sta collaborando con le compagnie aeree “per soddisfare la richiesta dei cittadini statunitensi di lasciare il Libano” e fornire voli aggiuntivi “con posti a sedere acquistabili”.

Ambasciata tedesca aperta, aereo militare per evacuare diplomatici

L’ambasciata tedesca in Libano è aperta da ieri e il governo federale sta provvedendo a una registrazione dei tedeschi presenti nel Paese, senza tuttavia portarli via. “Al momento sono 1800 i cittadini registrati sul posto, ma non si è ancora in una fase di evacuazione”, ha spiegato un portavoce del ministero degli Esteri in conferenza stampa a Berlino, rispondendo alle domande dei giornalisti della capitale. Contemporaneamente il governo tedesco ha annunciato l’invio di un aereo militare per evacuare il personale diplomatico e le loro famiglie in Libano.

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