Non c’è più niente da trattare, è scaduto il tempo e gli Stati Uniti, tramite il Consigliere nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, fanno sapere che è arrivato il momento di accettare o rifiutare il piano Biden. Parlando con i giornalisti a margine del G7, Sullivan ha detto che il mondo dovrebbe incoraggiare Hamas ad accettare la proposta ed evitare lo stallo. Le modifiche che Hamas ha chiesto alla proposta di cessate il fuoco presentata dagli Usa “non sono significative”. Hamas poi avrebbe chiesto di scegliere un elenco di 100 palestinesi con lunghe condanne da rilasciare dalle carceri israeliane, aggiungendo che il documento israeliano aveva escluso la richiesta e limitato i rilasci ai soli prigionieri con pene residue inferiori a 15 anni.
Alcune, ma non tutte, le richieste di Hamas sono “realizzabili” ha detto il Segretario di Stato americano Antony Blinken dal Qatar. Gli Stati Uniti lavoreranno per “chiudere l’accordo” e che presenteranno proposte “concrete” per il dopoguerra entro poche settimane. Centinaia di manifestanti, compresi molti familiari degli ostaggi, hanno chiesto a Israele di accettare l’accordo di tregua. Mentre la bozza di dichiarazione conclusiva del G7 in Puglia esprime la preoccupazione per la situazione al confine tra Israele e Libano e appoggiano gli sforzi degli Stati Uniti per garantire un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
I leader dei maggiori paesi occidentali hanno ribadiscono il loro fermo impegno a favore di una soluzione a due Stati e invitano Israele ad astenersi da un’offensiva su vasta scala a Rafah, “in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale”. Inoltre si chiede di unire la Striscia di Gaza alla Cisgiordania sotto il controllo dell’Anp. Nella dichiarazione finale viene accolta favorevolmente la nomina di un nuovo governo palestinese, invitato ad assumere “riforme indispensabili” perché possa farsi carico delle relative responsabilità’ nell’amministrazione della Cisgiordania e, dopo il conflitto, di Gaza.
Israele a caccia di terroristi
Intanto le truppe della 99esima Divisione israeliana hanno eliminato diversi terroristi, uno dei quali ha preso parte alla strage del 7 ottobre. Le truppe della 162a Divisione hanno invece effettuato raid nell’area di Rafah nella Striscia di Gaza, trovando armi e uccidendo terroristi in combattimenti ravvicinati. L’Idf ha inoltre riferito che gli aerei dell’Iaf hanno colpito e distrutto circa 45 obiettivi terroristici in tutta la Striscia. Tra questi c’erano strutture militari, squadre terroristiche armate, lanciarazzi e pozzi di tunnel. Le forze israeliane di difesa riferiscono anche di aver colpito, durante la notte, diversi edifici utilizzati da Hezbollah ad Ayta ash-Shab, nel sud del Libano. Al confine, tra l’altro, truppe israeliane usano anche catapulte per lanciare verso il Libano palle di fuoco.
Ostaggi abusati
La famiglia del 27enne Andrey Kozlov, uno degli ostaggi liberati durante l’operazione militare israeliana lo scorso fine settimana, ha affermato che il giovane ha subito abusi psicologici da parte dei suoi rapitori di Hamas durante gli otto mesi di detenzione a Gaza. In un’intervista alla Cnn, la sua famiglia ha rivelato alcuni dettagli del calvario del figlio. Suo padre, Mikhail Kozlov, ha detto che Andrey era “molto spaventato” perché i militanti di Hamas per mesi gli hanno falsamente detto che “Israele voleva ucciderli tutti”, sostenendo che “erano un problema per Israele”. L’uomo ha anche affermato che suo figlio non ha voluto rivelare tutti i maltrattamenti, dicendo che “non era visto come un essere umano” dai suoi aguzzini. “Direi che lo punivano per qualsiasi comportamento che consideravano sbagliato”, ha affermato. “Uno degli esempi che Andrey ci ha fornito… è che nei momenti più caldi della giornata lo coprivano con le coperte”.