giovedì, 2 Maggio, 2024
Attualità

L’omicidio di un minore da parte di coetanei scuote la Cina

Oltre un miliardo di persone segue la vicenda sui social. Dibattito sulla punizione

La Cina è scioccata dall’omicidio di un ragazzino di 13 anni, nella regione di Handan. Il bambino sarebbe stato assassinato da tre compagni di classe e seppellito in un orto abbandonato. Il caso si è diffuso nei social media e si stima che sia stato seguito da un miliardo di persone. In Cina è conosciuto come un effetto del fenomeno dei “bambini lasciati indietro”; ovvero i piccoli lasciati in custodia ai nonni nelle zone rurali, mentre i genitori si spostano a lavorare nelle metropoli.

Dibattito sulle pene per minori

La vicenda ha acceso un aspro dibattito sulla criminalità giovanile e provocato forte emozione sui social, con centinaia di migliaia di post su Weibo e Douyin, il Tik Tok cinese. L’opinione pubblica chiede una revisione più severa delle pene nonostante siano coinvolti dei minori. Wu Shaobo, un avvocato intervistato dalla radio nazionale, ha affermato che è impossibile la condanna a morte, poiché la legge penale stabilisce che i minorenni non possono essere, in alcun caso, soggetti alla pena capitale.

L’impatto dei social

La vittima era inspiegabilmente scomparsa dallo scorso 10 marzo. Gli inquirenti hanno scoperto che una somma di denaro, 191 yuan (15 euro) gestibile dal suo cellulare era stata trasferita su un conto di uno dei presunti assassini; compagno di classe che bullizzava la vittima assieme ad altri due. I parenti hanno raccontato che il ragazzo spesso si rifiutava di andare a scuola accampando scuse più diverse, ma non hanno mai pensato che fosse vittima di bullismo. Il caso è esploso a livello nazionale quando la piattaforma social cinese Sina Weibo domenica sera ha oltrepassato oltre 1 miliardo di visualizzazioni generando più di 120.000 discussioni.

Scuola sotto pressione

Sotto pressione è finita anche la scuola perché secondo alcuni commentatori questi fenomeni sono riconducibili alla scarsa attenzione verso i figli nelle famiglie e all’inadeguatezza della scuola che non praticano una “supervisione” dei rapporti nelle giovani generazioni. Mancano normative in materia di violenza online e pornografia. Meng Bo, un avvocato dello studio legale di Pechino Jingsh, al Global Times, ha sottolineato che “nel prevenire la delinquenza giovanile e combattere il bullismo scolastico, le scuole, i genitori e i tutori devono svolgere un ruolo attivo.”

Il dibattito sulla criminalità giovanile

L’orientamento espresso dal Globa Times, quotidiano vicino al Presidente Xi Jinping, è che “per frenare efficacemente il crescente numero di crimini giovanili negli ultimi anni va rivisto il sistema delle punizioni”, ma senza trascurare la prevenzione che dovrebbe avvenire soprattutto nelle scuole. Nel dicembre 2020, la Cina ha adottato l’emendamento XI al diritto penale, abbassando l’età della responsabilità penale per l’omicidio e gravi casi di lesioni di due anni a partire dalla precedente età legale di 14 anni. Il caso Handan è probabile che diventerà il primo caso in cui questa disposizione verrà applicata a livello nazionale. Anche se molti esperti chiedono di restare “razionali” e considerare che il contrasto principale alla delinquenza giovanile dovrebbe avvenire attraverso il miglioramento dell’istruzione.

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