lunedì, 20 Maggio, 2024
Esteri

Macy’s chiude 150 negozi in tutti gli Usa

La storica catena di grandi magazzini statunitense, Macy’s, fondata nel lontano 1858, sta percorrendo una nuova strada nella sua lunga storia commerciale. In un annuncio sorprendente, l’azienda ha dichiarato di chiudere circa 150 dei suoi negozi in tutto il paese come parte di una massiccia riorganizzazione concentrata principalmente sulla vendita di lusso. L’iniziativa, definita un “nuovo capitolo audace” da parte dell’azienda, prevede la chiusura di sedi ritenute “sottoproduttive”, con circa 50 di esse destinate a chiudere entro la fine dell’attuale anno fiscale. Questa mossa strategica coinvolgerà non solo i negozi principali di Macy’s, ma anche i negozi di bellezza e cura della pelle Bloomingdale’s e Bluemercury. Ciò che rende questa ristrutturazione ancora più significativa è il focus sull’elevazione della propria offerta di lusso. Macy’s considera i marchi Bloomingdale’s e Bluemercury come il futuro del loro business, riconoscendoli come “outperformer” all’interno del loro portafoglio. La compagnia prevede di capitalizzare su questo successo aprendo 15 nuovi negozi Bloomingdale’s e almeno 30 nuovi negozi Bluemercury nei prossimi tre anni, oltre a ristrutturare altri 30 negozi Bluemercury.

Rafforzare le relazioni

Tony Spring, CEO di Macy’s, ha sottolineato l’importanza di questa transizione, affermando: “Stiamo prendendo le misure necessarie per rafforzare le relazioni con i nostri clienti, attraverso esperienze di acquisto migliorate, assortimenti pertinenti e valore convincente”. Questa mossa non è arrivata senza polemiche. Macy’s è stata soggetta a pressioni da parte degli investitori che cercavano una vendita definitiva della società, a causa delle sue prestazioni inferiori alla media nel corso degli ultimi dieci anni. Il settore immobiliare, in particolare, è stato considerato la risorsa più preziosa di Macy’s. Tuttavia, la società ha recentemente respinto un’offerta di acquisizione, sostenendo che sottostimava il valore dell’azienda. La reazione di Wall Street all’annuncio di martedì è stata immediata e inizialmente negativa, con le azioni che hanno registrato un ribasso di oltre il 2% nell’azione pre-mercato.

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