A Ravenna Monsignor Lorenzo Ghizzoni ha scritto una lettera a famiglie e studenti, invitando loro a non rinunciare all’ora d’Insegnamento della religione cattolica a scuola (Irc). Inoltre, rivolgendosi ai giovani, il Vescovo ha spiegato anche tramite dei “reel” sui social network l’importanza di queste lezioni: “Non un’ora di catechismo, ma un’opportunità di crescita personale” si legge nella missiva “nel conoscere in modo critico tutto ciò che vi circonda. Un’ora anche per comprendere meglio e con uno stile diverso dalle altre discipline grazie al collegamento che l’Irc ha con tante materie, alcune anche insospettabili. Con l’Irc i docenti vorrebbero raccontarvi tutte le belle cose della nostra terra, di tutte le tradizioni, di tutti i segni che, nei monumenti, nei riti, nella musica e nelle parole raccontano la storia di chi siamo oggi dopo un cammino avvincente e bello di secoli e millenni”.
Calo degli studenti all’Irc
“Gli studenti che si sono avvalsi di questa opportunità nelle scuole del territorio quest’anno sono stati il 69,4% della popolazione studentesca del territorio diocesano (Comuni di Ravenna, Cervia e Portomaggiore)” – si legge in una nota sul Resto del Carlino. Rilevato dunque il calo di studenti che decidono di partecipare all’ora di religione, particolarmente evidente nelle scuole superiori, Mons. Ghizzoni ha deciso di promuovere l’insegnamento sui social tramite brevi video, i cosiddetti “reel”. Più nello specifico, l’innovativa idea è stata di Simona Scala, direttrice dell’Ufficio scolastico diocesano. “Abbiamo già diffuso sui social alcuni reel che presentano l’Irc in questo modo. Le scuole ci chiedono un coinvolgimento in progetti” ha dichiarato Scala al quotidiano. Per la direttrice dell’Ufficio scolastico “c’è una ragione storica che influisce su questi dati, ma anche una normativa che non aiuta, che definisce l’Irc come materia curricolare ma poi, di fatto, offre l’uscita da scuola come alternativa”.
