sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Istat: economia italiana, prospettive incerte

Nella ‘Nota Mensile sull’andamento dell’economia italiana’, l’Istituto nazionale di statistica ha evidenziato che a fine anno, le prospettive economiche restano molto incerte, dominate dalle tensioni geopolitiche, per le quali non si prospetta una imminente risoluzione, e da condizioni finanziarie ancora restrittive per famiglie e imprese. Nelle scorse settimane, inoltre, l’Istat ha rivelato nella Nota sulle Prospettive per l’economia che il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, in rallentamento rispetto al 2022. Nel biennio di previsione, l’aumento del Pil dovrebbe essere sostenuto dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+0,8 punti percentuali nel 2023 e +0,7 nel 2024) a fronte di un contributo della domanda estera netta marginalmente negativo nel 2023 (-0,1 punti) e nullo nel 2024.

Risparmio e potere d’acquisto

Il potere d’acquisto delle famiglie, dopo la caduta del quarto trimestre 2022, si è collocato su un sentiero di risalita e la stessa dinamica si è osservata per la propensione al risparmio che, tuttavia, continua a rimanere inferiore ai livelli pre-Covid. Dal quarto trimestre 2022 si è registrato periodicamente un lento incremento del potere d’acquisto delle famiglie fino ad arrivare nel terzo trimestre del 2023, dove l’Istat aveva rilevato un’ennesima crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici pari al +1,8% rispetto al trimestre precedente. Riguardo alla propensione al risparmio delle famiglie, invece, l’istituto di statistica ha reso noto che si attesta al 6,9%, in aumento di 0,6 punti rispetto al trimestre precedente ma ancora inferiore rispetto al periodo antecedente alla pandemia.

Occupazione e caro prezzi

Le condizioni del mercato del lavoro secondo l’Istat restano solide. A novembre, rispetto al mese precedente, sono aumentati gli occupati, gli inattivi e i disoccupati, mentre il tasso di occupazione resta invariato al 61,8%. Nel 2023, in media, l’inflazione misurata con l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) è scesa al 5,9% da 8,7% del 2022, riducendosi progressivamente in corso d’anno e toccando lo 0,5% a dicembre, mentre da ottobre, la crescita dei prezzi in Italia è stata inferiore a quella media dell’area dell’euro. A dicembre, infine, i risultati delle inchieste segnalano un miglioramento della fiducia di famiglie e imprese che si riporta in entrambi i casi verso i livelli di luglio 2023. Dopo quattro mesi consecutivi di cali, infatti, il clima economico italiano ha preso una svolta positiva nell’ultimo mese dell’anno con un indice complessivo delle imprese che è salito da 103,5 punti (il minimo registrato da aprile 2021) a 107,2 punti.

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