domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Neutralizzare Hamas-Hezbollah e “laicizzare” Gaza

È biasimevole la spettacolarizzazione delle guerre (tutte) ed è deprecabile il solito eccesso di discussioni ideologiche e diatribe politiche che non hanno risparmiato nemmeno quella scatenata il 7 ottobre scorso da Hamas che, per la sua ferocia e premeditazione non ammetterebbe un secondo solo di discussione meno che mai rispolverando la questione palestinese.

Intanto perché continuiamo a guardare alla Palestina del 1948 mentre la Palestina del 2023 è altra cosa e la sua lenta ed inesorabile strumentalizzazione iniziata con Arafat ci consegna, oggi, una realtà totalmente fuori controllo dell’Autorità Palestinese e totalmente nelle mani del fondamentalismo islamico di Hamas ed Hezbollah.

Gaza, divenuta ormai una base militare e militarizzata di Hamas, ne è l’esempio più visibile ed evidente.

Al di là, comunque, di quadri strategici più estesi in cui si giocano partite più ampie (la destabilizzazione dell’aera per fermare il processo di dialogo di Israele con i paesi arabi moderati) Hamas ed Hezbollah, che insistono a poche centinaia di metri dal confine israeliano, rappresentano un pericolo che in ogni caso va neutralizzato in quanto forze militari votate unicamente a colpire Israele terroristicamente e a volerne la distruzione come hanno dimostrato con l’attacco terroristico del 7 ottobre scorso.

Questo obiettivo è vitale e indispensabile per Israele essendo Gaza “incollata” al confine di Israele e questa “bonifica” della Striscia non può essere messa in discussione in nessuna maniera se non per le modalità e i tempi che Israele stabilirà tatticamente e strategicamente.

Al termine di questa bonifica, che speriamo porti meno lutti possibili in tutte le direzioni, sarà indispensabile promuovere un percorso di “laicizzazione” di Gaza attraverso un processo di moderazione religiosa unito all’inserimento di sistemi di convivenza civile in cui si crei uno spazio laico-civico di respiro e di distensione della vita quotidiana in una comunità ora oppressa dal fondamentalismo.

Un processo auspicato di moderazione e “laicizzazione” che può portare solo alla Pace e al progresso e che può solo essere promosso da Israele che deve tornare a controllare e amministrare Gaza sotto egida ONU.

Senza questo avvio di moderazione e laicizzazione della regione resterà sempre difficile la convivenza in quell’area.

Roberto Salerno
Riservista dal 2006 dello Tsahal

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