giovedì, 2 Maggio, 2024
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Sanità

Clima, costi, Covid e conflitto mettono a rischio il Sistema Sanitario

“Il cambiamento climatico, l’inflazione, il conflitto in Ucraina e infine il Covid potrebbero mettere a dura prova il Sistema Sanitario italiano, con un aumento dell’onere sanitario dovuto alle ondate di calore, ma anche con problemi di finanziamento legati anche all’inflazione del 12% su base annua, a fronte di un aumento di appena il 3% del fondo sanitario nel 2022”. Questi, sono alcuni dei dati emersi dall’analisi condotta dall’Università Cattolica di Roma che coordina la redazione del Report sul Sistema Sanitario Italiano per conto dell’European Observatory on Health Care Systems and Policies dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nel dettaglio, lo studio illustra le prime analisi dell’impatto congiunto sul Sistema Sanitario Italiano delle cosiddette “4 C”: Clima, Conflitto in Ucraina, COVID e Costi/inflazione. Il rapporto sarà presentato ufficialmente alla Commissione Europea e alla Comunità internazionale di Sanità Pubblica il prossimo 11 novembre a Dublino. Il gruppo di ricercatori, dottorandi e medici in formazione specialistica dell’UCSC di Roma, che hanno contribuito alla realizzazione del Report, è stato guidato dal prof. Walter Ricciardi (Professore Ordinario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia) e dal prof. Antonio G. de Belvis (Professore Associato presso la Facoltà di Economia).

Il Clima

Per quanto riguarda i principali dati emersi dall’analisi, sul tema ‘Clima’, valutando il dato definitivo dell’estate 2022 in cui diverse città italiane hanno registrato temperature di 2,5 °C superiori alla media, nel mese di luglio è stato censito un aumento di quasi il 30% della mortalità tra gli anziani. Tra i primi Paesi analizzati dall’Observatory, il maggior numero di decessi attribuibili alle ondate di calore si è registrato proprio in Italia, con un totale di 18.010 decessi, a seguire in Spagna (11.324) e in Germania (8.173).

Covid 19

Il Report mostra che, al 31 dicembre 2022, l’Italia ha rappresentato il primo Paese dell’Unione Europea per numero complessivo di decessi per SARS-CoV-2 (184.918), di cui 47.516 decessi nell’anno 2022. Sempre nel 2022, i casi confermati in Italia sono stati 19.06 milioni, tra i valori più alti nell’Unione Europea, inferiore solamente a quello della Germania (30.38 milioni) e della Francia (29.43 milioni). I ricoveri per COVID-19 in Italia sono stati oltre 2 milioni. Inoltre, il Report evidenzia che la pandemia ha portato a rilevanti ripercussioni anche sull’evoluzione della spesa sanitaria a livello internazionale. Lo scenario emergenziale, infatti, ha generato costi sia diretti che indiretti per il sistema sanitario, legati alla gestione e al trattamento dei pazienti affetti da COVID-19 e all’ampliamento delle capacità di assistenza. Contestualmente, le misure restrittive e le limitazioni imposte all’attività economica hanno provocato un netto calo del PIL nella maggior parte dei Paesi dell’UE. In Italia, la pandemia ha provocato un forte aumento della spesa sanitaria in rapporto al PIL, passata dall’8,7% nel 2019 al 9,7% nel 2020.

I costi

Secondo i dati del Report, anche l’inflazione esplosa negli ultimi anni potrebbe rappresentare un rischio per il nostro sistema sanitario in termini di costi e finanziamento. Per il 2023, il finanziamento del SSN previsto è aumentato di 4 miliardi rispetto al 2022, raggiungendo i 128 miliardi. Tale incremento sarebbe effettivamente del 3%, poiché l’inflazione ha raggiunto quasi il 12% su base annua. Quindi, a causa dell’inflazione, la spesa in termini reali tornerebbe appena sotto il livello del 2019. Un aumento dei costi dovuto all’inflazione, ad altri effetti della guerra e a vincoli dovuti al Covid negli scambi commerciali con l’Asia orientale ha causato un aumento medio del 20% del budget del PNRR rispetto a quanto originariamente previsto.

La Guerra in Ucraina

In merito al Conflitto in Ucraina, nel Report si legge: “Per quanto si disponga ancora di poche informazioni che permettano di stabilire l’impatto sul SSN della Guerra, si stima che, a giugno 2023 siano 183.685 gli ucraini giunti in Italia, di cui oltre 50,000 minori, sulle cui condizioni di salute fisica e psichica poco si sa ad oggi. È quindi difficile attualmente quantificare l’impatto sul SSN delle cure eventualmente necessarie per queste persone”.Dall’analisi emerge che circa 6.2 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina, varcando i confini nazionali. Inoltre, in Europa, è la Polonia ad ospitare il numero maggiore di profughi dall’Ucraina (circa il 60% di tutti i rifugiati). I coordinatori dello studio, il prof. Ricciardi e il prof De Belvis della Cattolica dichiarano: “Molti dei 53 sistemi sanitari della Regione Europea dell’OMS, che vanno dall’Atlantico al Pacifico, stanno affrontando un momento di grave difficoltà. La nostra analisi, realizzata secondo metodologie rigorose e standardizzate di comparazione, ci permette di mutuare ed adattare strategie utili anche nel nostro contesto, proprio grazie al confronto con sistemi sanitari simili al nostro”.

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