sabato, 16 Novembre, 2024
Salute

25 donne e 22 uomini su 100 non fanno alcuna attività fisica

Svolgere attività fisica in modo intelligente non significa necessariamente allenarsi per partecipare alle Olimpiadi: significa che ognuno di noi deve trovare il tempo, ogni giorno e in mezzo alle mille attività di ciascuno, da dedicare all’esercizio fisico, ciascuno in funzione delle proprie possibilità e caratteristiche. Più attività significa più salute per il cuore, il cervello, le arterie e le vene: non solo, ma migliora la salute delle ossa, dei muscoli e l’umore. Queste le raccomandazioni di ALT-Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari, rappresentante in Italia dell’European Heart Network alla luce del report Physical Activity Policies for Cardiovascular Health sulla relazione fra attività fisica e salute cardiovascolare.

Essere pigri significa moltiplicare la probabilità di andare incontro prima o poi a Infarto, Ictus, Trombosi, Embolia, diabete, ipertensione, aumento dei livelli di colesterolo nel sangue e conseguente aterosclerosi e demenza. Eppure 25 donne su 100 e 22 uomini su 100 sono assolutamente pigri e non svolgono alcun tipo di attività fisica.

Il report di EHN dimostra chiaramente che nei Paesi nei quali non esistono leggi che rendano l’ambiente favorevole a una attività fisica moderata le persone si muovono meno e si ammalano di più.

150 minuti alla settimana di attività fisica moderata, o 75 minuti alla settimana di attività fisica intensa: sono le raccomandazioni indicate dal rapporto europeo.

“Partendo da questi numeri – sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT – ognuno può, o meglio dovrebbe, impostare il proprio programma, in funzione del luogo in cui abita e degli impegni che ha: ma il tempo va trovato e, come ci ricorda anche il professore Valentin Fuster, Presidente del Comitato Scientifico di ALT e Director of Mount Sinai Heart, and Physician-in-Chiefat The Mount Sinai Hospital, New York City, UnitedStates of America nel suo libro pubblicato da Planeta Abbi cura del tuo cuore: non è mai troppo presto, non è mai troppo tardi”.

Il report sottolinea quanto sia fondamentale che i pazienti che hanno già avuto un evento cardio o cerebrovascolare – come una Trombosi, un Infarto, un Ictus cerebrale -, che hanno subito un bypass o un’angioplastica o un intervento di chirurgia vascolare, o che soffrono di diabete o ipertensione o hanno livelli di colesterolo alti troppo a lungo nel tempo o aterosclerosi già diagnosticata, abbiano bisogno di scegliere un programma di attività fisica compatibile con le fragilità e le caratteristiche di ognuno, che si aggiunga alla riabilitazione guidata da professionisti fisiatri o fisioterapisti. Per ogni persona “un abito su misura”: è questa, per fortuna e finalmente, la strada che sta riprendendo la medicina, non solo in termini di prevenzione ma anche di cura.

“Le Istituzioni (il legislatore in particolare)- conclude Lidia Rota Vender – devono comprendere che investire in mezzi di comunicazione che permettano di raggiungere tutte le fasce di popolazione per stimolare e facilitare l’accesso a diversi tipi di attività fisica a diversi gruppi di persone è un investimento ad alto ritorno sulla salute futura di una popolazione che non deve essere lasciata sola, ma supportata e incentivata anche da leggi che non puniscano chi è pigro, ma facilitino l’attività fisica e premino chi accetta la sfida”. (Italpress)

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Sindrome post-Covid, quasi 9 guariti su 10 soffre comunque di stanchezza

Redazione

Aumenta il “plogging” raccogliere rifiuti mentre si corre

Redazione

Mobilità attiva: 4 italiani su 10 la praticano per raggiungere scuola e lavoro

Valerio Servillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.