sabato, 4 Maggio, 2024
Cultura

“Struggente come una canzone d’amore, vertiginosa come un fuoco d’artificio”

Inaugurata a Roma la mostra dedicata a Cristiano De Gaetano.

Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, durante una fecondissima stagione creativa, un gruppo di artisti iniziano a studiare insieme all’Accademia di Belle Arti di Bari e continuano a frequentarsi anche dopo, vivendo alla velocità della luce esperienze di condivisione non solo dell’arte, ma anche di un progetto esistenziale, una consonanza che va coinvolgendo nel tempo anche altre persone conosciute dopo gli anni accademici. Al centro Cristiano De Gaetano, classe 1975, nato a Taranto e morto prematuramente nel 2013, a soli 37 anni, a Martina Franca. Un artista coraggioso e fortemente realista che ha poggiato la sua intera produzione sulla convinzione di una identificazione totale tra arte e vita, tanto che negli anni tra il 2004 e il 2007, le sue opere inquadrano momenti vissuti in prima persona, ricordi personali e familiari, amplificati all’ennesima potenza e riportati alla realtà con la materia – il pongo – divenuta pittura, tra superfici aggettanti e contorni enfatizzati. La sua ricerca è stata definita da Artribune dolcemente malinconica, spesso mozzafiato, così come lo è stato il suo cammino, soprattutto nel periodo della lunga malattia.

Nel decennale della sua scomparsa, lo Spazio espositivo di arte contemporanea “Casa Vuota” gli dedica una mostra, “Biglietti agli amici, la mostra romana che l’artista non ha mai fatto in vita. Le sue opere sono esposte accanto a quelle degli amici più cari che continuano a conservare le testimonianze della sua creatività inesauribile e poliedrica e a tenere viva la sua memoria, sodali, interlocutori e spesso anche collaboratori: tra gli altri, Natascia Abbattista, Pierluca Cetera, Nunzio Fucci, Stefania Pellegrini, Patrizia Piarulli, Giuseppe Rossetti, Loredana Savino.

“Struggente come una canzone d’amore e vertiginosa come un fuoco d’artificio”, la definiscono Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, curatori della mostra. La vivacità e a volte la frenesia degli scambi costanti tra gli amici di quella stagione artistica condivisa, con De Gaetano sempre al centro, polo di attrazione e snodo di comunicazione, viene ricostruita “nelle forme di una mostra irregolare e polifonica –  spiegano i curatori -, prendendo in prestito il titolo di un libro di Pier Vittorio Tondelli, attraverso i biglietti agli amici restati sul fondo dei cassetti: le dediche, gli appunti, i progetti, le bozze, le carte, le testimonianze di un continuo work in progress che occupa le pareti di Casa Vuota con l’effetto di una moleskine esplosa, nel tentativo di seguire le concatenazioni mnemoniche potenzialmente infinite e coinvolgenti che rendono viva la figura di Cristiano De Gaetano e la sua arte. Sono opere spesso non ufficiali, precarie, transitorie e sospese in un tempo che è quello proprio del gioco e della sperimentazione fine a sé stessa e che, tuttavia, nella loro incompiutezza o embrionalità testimoniano il fare incessante della ricerca dell’artista, il dietro le quinte, il percorso epifanico dell’invenzione e dell’occasione”.

“Dipinti, fotografie e collage fotografici, sculture, disegni, feticci, ritratti e autoritratti si incontrano nelle stanze della casa che Cristiano De Gaetano si trova ad abitare in spirito – proseguono Del Re e de Nichilo -, mostrandosi più vivo dei vivi e potente, anche nelle manifestazioni più rapsodiche della sua arte, della potenza di cento uragani. Materiali effimeri e antimuseali trovano una collocazione randomica a Casa Vuota, nello spazio domestico del Quadraro eletto a incubatore di progetti artistici, per raccontare la danza frenetica e trascinante dell’arte di un gruppo di amici, artisti, amanti e collaboratori e, soprattutto, di Cristiano De Gaetano, con la sua fame di vita smisurata”.

Cristiano De Gaetano si forma prima all’Istituto d’Arte di Grottaglie e poi all’Accademia di Belle Arti di Bari, diplomandosi in pittura nel 2001. È del 2000 la sua prima mostra personale a Cosenza, alla quale seguiranno personali in Puglia, come Double del 2005 allo Studio D’Arte Fedele di Monopoli, e a Milano, dove espone nel 2010 alla galleria The Flat di Massimo Carasi con il titolo Bas’n’Reliefs. Sono numerose le collettive alle quali viene invitato, esponendo a Torino, Milano Bologna e a Roma, oltre che in vari centri della Puglia. Dal 2006 partecipa a fiere d’arte internazionali (Bologna, Londra, Parigi, Basilea, New York, Miami) e le sue opere vengono acquisite in importanti collezioni private. Tra le rassegne istituzionali si segnalano nel 2010 Il Museo e il suo territorio alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare e nel 2011 la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Sezione Regione Puglia nell’Ex Convento dei Teatini di Lecce. Dopo la sua morte, nel 2013 lo Studio d’Arte Fedele di Monopoli gli dedica l’omaggio La bellezza come dono. Nel 2017 la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare organizza l’importante retrospettiva intitolata Cristiano De Gaetano. Speed of life, a cura di Christian Caliandro.

La mostra-evento sarà visitabile dal 24 giugno al 10 settembre 2023 (con la chiusura nel mese di agosto) nello spazio espositivo domestico al secondo piano di via Maia 12 a Roma, in zona Quadraro. Visitabile su appuntamento (prenotando ai numeri 3928918793 o 3284615638 oppure all’email vuotacasa@gmail.com). 

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