giovedì, 25 Aprile, 2024
Regioni

Emiliani-romagnoli, “brava gente”

L’Emilia-Romagna continua a vivere una situazione critica, tra i danni prodotti dalle alluvioni e il protrarsi delle allerte arancioni che minacciano non solo gli abitanti, le coltivazioni, le produzioni industriali, ma anche la stagione turistica appena inaugurata in questo lungo ponte di giugno. Al di là dell’Oceano qualcuno ha voluto tendere una mano ai propri conterranei così gravemente “feriti” attraverso un aiuto concreto, un gesto che unisce solidarietà e autenticità culinaria. Parliamo dello chef emiliano Giancarlo “Wendy” Cacciatori e di sua moglie Valentina Imbrenda, che hanno deciso di devolvere il ricavato della vendita dei loro speciali tortellini, fiore all’occhiello del menù nei loro ristoranti statunitensi, per aiutare i comuni colpiti dall’alluvione.

Gli italiani che fanno la differenza

Wendy, che in passato ha prestato servizio presso il corpo dei Vigili del Fuoco specializzati nei salvataggi in elicottero, si è dimostrato un “esempio” pronto ad intervenire nelle difficoltà per sostenere la sua amata terra di origine. Nato a San Giovanni in Persiceto e cresciuto a Bologna, è diventato un punto di riferimento della cucina italiana, in particolare quella emiliana, negli Stati Uniti. Il segreto del suo successo risiede nel mantenere l’autenticità della cucina italiana, che gli ha fruttato l’apertura di ben due ristoranti a Miami. Ma nonostante abbia trovato casa negli Stati Uniti, lo chef non ha mai dimenticato le sue radici. “Tante realtà in Romagna sono in una situazione difficile. Io sono anche un ex pompiere e nei giorni scorsi ho sentito i miei colleghi molto preoccupati”, ha raccontato Cacciatori. “Mi sentivo in dovere di dare una mano, così con mia moglie abbiamo deciso di devolvere in beneficenza il ricavato dei tortellini venduti questa settimana”. Grazie a questo gesto di solidarietà, si rafforza ancora una volta il legame tra la tradizione culinaria e il desiderio di fare la differenza nel mondo.

Corsa ai gesti di generosità

Il gesto della coppia colpisce particolarmente perché viene da così lontano, ma è l’ennesima riprova del particolare senso di comunità che il territorio sta mostrando a tutti. Oltre ai tanti volontari accorsi anche dalle provincie vicine e agli abitanti delle zone alluvionate che non si sono risparmiati per non lasciare nessuno solo e prestare i primi soccorsi a chi è restato senza niente, gli esempi di gesti di generosità sono stati i più disparati. Come quello arrivato dall’associazione Coro “Voci di Parma” che, grazie alla collaborazione della Scuola in Ospedale, ha donato una tastiera a un ragazzo ricoverato da tempo nel reparto di Pediatria e Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, accogliendo così il suo manifesto interesse per la musica. Il giovane paziente potrà così esercitarsi durante il periodo di degenza. Oppure, un televisore 40 pollici di ultima generazione è stato donato alla struttura di chirurgia interaziendale senologica all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia da un punto vendita Conad Primavera, grazie alla la generosità dei clienti che hanno scelto di non ritirare i premi fedeltà loro spettanti, che convertiti automaticamente in denaro. Una raccolta di generi alimentari e prodotti di igiene per il comune di Castel Bolognese, nel Ravennate è stata resa possibile, invece, attraverso la collaborazione tra l’Amministrazione comunale e il distaccamento dei Vigili del fuoco di Lissone, che proprio nei giorni scorsi hanno prestato soccorso nel Comune in provincia di Ravenna, uno dei più colpiti dall’alluvione che ha devastato parte dell’Emilia-Romagna

The Boss, l’unico che si è voltato dall’altra parte

Dure critiche, invece, nei confronti di Bruce Springsten, che nonostante i disastri climatici non ha interrotto la sua tournee italiana, non rinunciando al concerto a Ferrara proprio nei giorni dell’alluvione. Di conseguenza, il cantante statunitense è finito sulla graticola dei social. Secondo molti avrebbe quantomeno potuto, per salvare capra e cavoli, aprire il concerto con un pensiero dedicato a vittime e sfollati, dedicare loro la prima canzone e devolvere almeno una minima parte degli incassi alla popolazione colpita dal disastro.

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