martedì, 30 Aprile, 2024
Ambiente

Repower e Pnrr. Prandini (Coldiretti): a Fitto le proposte, per dare sostegni all’agricoltura e tutelare l’ambiente

Indicazioni e scelte da realizzare per il Piano nazionale di ripresa sul Repower, la Coldiretti punta sulla raccolta di acqua piovana, bio carburanti, fondi per la logistica e l’innovazione. Il tutto per un
settore come l’agricoltura che occupa nel complesso 4 milioni di persone e raggiunge in forma aggregata i 580 miliardi di euro di fatturato, il 25% del Pil nazionale.

Invasi per raccolta acqua

Serve un miliardo per aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma all’11%”, calcola la Confederazione che pone l’accento sulle opere da realizzare. “Invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la
produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica”, ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel corso della cabina di regia Pnrr sul Repower Eu con il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto.

Clima, produrre energia pulita

Con il 2022 che è stato l’anno più secco in Europa da quando ci sono rilevazioni scientifiche, secondo l’allarme lanciato da Copernicus, “le risorse Repower Eu e Fondo sviluppo e coesione in corso di
programmazione con operazioni complementari al Pnrr”, ha sottolineato Prandini, “rappresentano un’opportunità da non sprecare per efficientare la gestione dell’acqua, produrre energia pulita e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Gli invasi infatti rappresentano anche una delle forme più sostenibili per l’accumulo di energia ed è fondamentale coinvolgere grandi soggetti come Terna, Enel, Eni in un partenariato utile allo sviluppo della sicurezza energetica e idrica del Paese”.

Agricoltura e innovazione

Il tema delle scelte economiche sostenibili porta la Coldiretti a ribadire che per l’agricoltura servono innovazioni che garantiscano un equilibrio tra produzione e ambiente.
“Occorre sostenere gli investimenti per il risparmio energetico e idrico nelle aziende agroalimentari assicurando”, rilevato il presidente di Coldiretti, “un adeguato stanziamento ma anche considerare la produzione di crediti di carbonio e la loro potenziale vendita ad altre aziende, in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità del Paese, attraverso scelte amministrative chiare e semplici”.

Bio metano per l’Italia

Sul tema delle bioenergie è poi necessaria, secondo la Coldiretti, la riapertura della trattativa in sede Ue per inserire nelle deroghe dopo il 2035 accanto ai carburanti sintetici anche i biocarburanti, un
settore dove l’Italia è leader realizzando un perfetto modello di economia circolare. “Strategico anche lo sviluppo del biometano made in Italy”, osserva la Confederazione, “in linea con la necessità sancita da
Repower Eu di produrre entro il 2030 ben 35 miliardi di metri cubi standard (Smc) di biometano ‘europeo’ che permetterà una riduzione delle emissioni di CO2 e importanti ricadute in termini occupazionali”. Biogas e fotovoltaico Oltre al biogas che coinvolge circa 1.500 imprese, spiega Prandini, “che possono con questo progetto continuare ad assicurare una quota di energia da fonti rinnovabili e indipendente dalle importazioni”, c’è poi il fotovoltaico ma per il presidente della Coldiretti: “è importante assicurare continuità alla misura che prevede incentivi per le aziende agricole che installano pannelli fotovoltaici sui tetti di aziende, stalle e cascine, assieme allo sviluppo delle comunità energetiche rurali”.

Olio vegetale, un’opportunità

“Sul fronte energetico per la Confederazione un’opportunità può venire anche dallo sviluppo della produzione di olio vegetale puro a scopo energetico, “che ha dimostrato di essere una valida soluzione per
diminuire la dipendenza dal gas di importazione. In Italia”, ha spiegato Prandini, “se ne producono circa 180mila tonnellate annue grazie alle quale sarebbe possibile diminuire il consumo di gas metano di circa 198 milioni di m3/anno”.

Un bando per la logistica

All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza è necessario per la Coldiretti anche il finanziamento per almeno 200 milioni di euro del bando per la logistica. “Elemento centrale per la competitività di tutto
il sistema”, ha concluso Prandini, “ma anche assicurare il sostegno più largo possibile ai progetti del V bando dei contratti di filiera del Masaf. Uno strumento che ha visto un vero e proprio boom di domande con
oltre 300 progetti presentati da circa 6500 aziende, con un fabbisogno aggiuntivo di circa 5 miliardi di euro. Un volano”, che per il leader della Coldiretti, “può portare a investimenti per circa 11 miliardi di euro in tutte le filiere strategiche del Made in Italy”.

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