mercoledì, 24 Aprile, 2024
Politica

La politica demografica questione strategica nazionale e sfida per il Governo

Meloni dovrebbe fare della politica demografica un cavallo di battaglia non ideologico ma molto pratico e concreto. Un gran consulto con esperti della materia, demografi, gerontologi, economisti, psicologi, imprenditori e sindacalisti che guardano lontano, pochi mesi di intenso lavoro e poi un piano organico da portare in Parlamento e implementare il prima possibile.

Alcuni politici lungimiranti della Prima Repubblica, verso la fine degli anni Ottanta, avevano già sollevato il problema della crisi demografica che, prima o poi, si sarebbe abbattuta sull’Italia. L’età media si stava allungando in maniera significativa, le nascite mostravano una netta tendenza alla diminuzione e il sistema pensionistico mandava i primi segnali di difficile tenuta. Il socialista Gianni De Michelis ne parlava spesso. Ricordo una lunga conversazione sul tema con lui che in quegli anni anticipava anche il problema dell’immigrazione massiccia che sarebbe venuta dall’Africa.

Sono passati più di 30 anni e nonostante il bollettino dell’Istat segnali da tempo allarme rosso, nessun governo ha deciso di prendere di petto il problema. Che ora è drammatico. Anche perché gli effetti di una politica demografica si vedono con molto ritardo e noi siamo, invece, già in piena emergenza.

La forte diminuzione delle nascite e un’aspettativa di vita che ormai sfiora gli 85 anni creano una miscela perfetta per rendere fosco il futuro del Paese.

Meno figli significa meno ricchezza non solo economica ma anche sociale e culturale per l’Italia che rischia di non avere le risorse per sostenere la popolazione anziana, di impoverirsi di menti innovative e e di perdere pezzi della sua identità storica.

Lo Stato aiuti le mamme

Che fare? Una politica demografica non si fa con gli slogan ma con una serie di interventi che hanno senso se si ha una visione strategica del problema. Giampiero Catone nell’articolo qui accanto avanza una proposta che affronta un aspetto cruciale : le enormi difficoltà abitative delle giovani coppie.

È un tema centrale cui sono collegati altri interventi necessari di politica sociale. Gran parte di questi interventi devono fare perno sulla condizione femminile, visto che sono comunque le mamme a mettere al mondo bambini e a occuparsene soprattutto nei primi anni di vita.

Lo Stato deve farsi carico di aiutare concretamente con servizi e non solo con bonus occasionali, le donne che desiderano avere figli e non vogliono perdere il lavoro o subire penalizzazioni nelle retribuzioni e nei loro percorsi professionali. E anche le aziende, soprattutto quelle di settori relativamente solidi, devono essere chiamate ad assumersi responsabilità dirette in questa politica di sostegno alle lavoratrici.

Il governo Meloni dovrebbe fare della politica demografica un cavallo di battaglia non ideologico ma molto pratico e concreto. Un gran consulto con esperti della materia, demografi, gerontologi, economisti, psicologi, imprenditori e sindacalisti che guardano lontano, pochi mesi di intenso lavoro e poi tirar fuori un piano organico da portare in Parlamento e implementare il prima possibile.

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