giovedì, 25 Aprile, 2024
Esteri

Brasile: sedate le proteste per le elezioni politiche

Torna a regnare l’ordine e la calma a Brasilia, dopo che la polizia ha sgomberato nella serata di ieri, il Congresso, la Corte Suprema e il palazzo presidenziale di Planalto dopo l’assalto dei manifestanti che si sono rifiutati di riconoscere l’elezione del presidente Luiz Inacio Lula da Silva, sostenendo che la consultazione sarebbe stata viziata da alcuni brogli.

Almeno 400 le persone arrestate per avere preso d’assalto alcuni edifici governativi nella capitale del Brasile. Intanto il giudice della Corte Suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha rimosso per 90 giorni il governatore della regione di Brasilia, Ibaneis Rocha, il quale dopo i disordini aveva detto che i facinorosi “pagheranno per i crimini commessi. Continuiamo a lavorare per ristabilire l’ordine”. Sui gravi fatti di quella che è stata una domenica di follia, è intervenuto anche l’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, negando la propria responsabilità.

Bolsonaro ha assicurato che durante il suo mandato ha “sempre rispettato la Costituzione, difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la sacra libertà. Ripudio le accuse, senza prove, che l’attuale capo dell’Esecutivo del Brasile mi ha attribuito”. Da parte sua Lula ha definito gli assalitori qualificandoli come dei “vandali e fanatici” e assicurando che “li troveremo tutti e saranno tutti puniti in modo tale che nessuno oserà più compiere simili nefandezze con una bandiera del Paese sulla schiena o indossando la maglia della nazionale fingendo di essere un patriota”. Lula ha sottolineato che “chi ha finanziato queste manifestazioni pagherà per questi atti irresponsabili e antidemocratici”.

Un gran numero di rivoltosi è rimasto nelle vicinanze dei centri di potere della capitale brasiliana, continuando a inneggiare slogan per un “intervento militare”, mentre l’esercito e la polizia militare inizieranno lo sgombero dei manifestanti. L’operazione dovrebbe svolgersi nella mattinata dopo che nella notte c’è stato un vertice di coordinamento nella notte in un incontro con i ministri della Difesa), della Giustizia e della Casa civile.

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