venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Turismo: anche nel 2019 quello straniero supera quello domestico

Il mercato turistico italiano regge soprattutto grazie alle presenze straniere. In dieci anni, la configurazione dei flussi turistici è cambiata con il sorpasso del turismo straniero rispetto a quello domestico. Nel 2008 le presenze domestiche rappresentavano il 56,7% del totale mentre oggi si sono ridotte al 49,5%. Al contrario la quota del turismo internazionale passa dal 43,3% al 50,5%, grazie a una crescita delle presenze del +33,8%. Il 2019 vede un ulteriore slancio del turismo internazionale e un sorpasso più evidente rispetto al domestico.

L’ultima analisi dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio esamina le dinamiche dei flussi turistici e rileva che nonostante il buon andamento del turismo internazionale rispetto a quello degli italiani, complessivamente le strutture dell’ospitalità hanno registrato una diminuzione dell’occupazione delle camere nei primi 9 mesi del 2019 rispetto al 2018. Questo andamento si spiega, secondo Isnart, l’Istituto di Unioncamere e delle Camere di commercio, con molti fattori. Il turismo in Italia si sta infatti caratterizzando per una clientela “mordi e fuggi”, molto legata alle festività pasquali ed estive.

Solo tra maggio e settembre, infatti, le strutture ricettive hanno avuto quest’anno quote di occupazione dei posti letto superiori al 40%, con prenotazioni che ad agosto sono arrivate a sfiorare l’80% delle disponibilità. Esiste, poi, un problema legato alla bassa permanenza media nelle strutture dell’ospitalità: questa, anche ad agosto, il mese più “affollato”, supera di poco i 4 giorni.

Modesto, inoltre, il contributo proveniente dal turismo business, che ammonta solo all’8,6% del totale e che, al contrario, rappresenta una valida opportunità per le imprese di ampliare il numero complessivo di camere occupate anche al di fuori dei periodi tradizionali di vacanza. Infine, la nostra industria della vacanza sembra soffrire anche di una mancata innovazione nell’offerta ricettiva, con strutture che contano molto (troppo) sulla posizione della struttura (37,9%) e sull’ospitalità/accoglienza (4,3%) piuttosto che su strategie di marketing mirare e di comunicazione per la valorizzazione del territorio, cosa sulla quale, al contrario, stanno puntando molte destinazioni internazionali. (Italpress)

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Sempre meno nascite e meno decessi

Giampiero Catone

Turismo dell’olio Evo, un’esperienza che ha come protagonista l’extra vergine di oliva

Ettore Di Bartolomeo

Il Turismo ai tempi del Covid-19, tra scienza, etica ed economia

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.