Le nostre vite si intrecciano come fili e siamo costantemente concentrati a vedere come le altre persone vivono la loro vita e analizziamo ogni particolare della nostra per vedere se siamo al passo.
Viviamo con la costante paura di rimanere indietro rispetto a questo “piano” che la società ha scritto per noi.
Ti devi laureare in tempo, devi sposarti entro i trent’anni, devi mettere su famiglia entro i trentacinque, devi lavorare, devi seguire il piano sennò niente avrà senso.
Ma come facciamo a vivere la nostra vita se pensiamo solamente a ciò che gli altri si aspettano da noi?
Cosa cambia se ci laureiamo a 30 anni?
Se non facciamo figli o li facciamo tardi?
Se decidiamo di mandare tutto a quel paese e vivere la nostra vita come ci pare, allora siamo dei pazzi, non pensiamo al futuro e non siamo persone con la testa sulle spalle.
Abbiamo l’ansia di dover fare per forza tutte le cose in tempo quando in realtà un tempo non c’è.
Il tempo che abbiamo su questa terra è limitiamo, e perché allora dobbiamo vivere quest’unica vita (forse) che ci è stata data in base agli altri e non in base a noi stessi?
Cosa importa se a 20 anni non siamo ancora all’università e se a 30 siamo ancora in affitto o addirittura viviamo ancora a casa dei nostri genitori?
La vita è la nostra, perché pensare a questo fantomatico piano che la società ci ha imposto?
Le cose belle della vita sono proprio quelle che non ci aspettiamo e quelle che ci portano su una strada diversa rispetto a quella che ci eravamo programmati e seguire questo piano imposto da altri può portarci solo a non vivere determinate esperienze che invece ci avrebbero forse cambiato la vita.
Bisogna godersi le piccole cose della vita e non dover pensare sempre e solo a ciò che siamo obbligati a fare.
Le nostre vite si intrecciano ma i nostri percorsi sono tutti diversi e la vita non sarebbe così bella, folle e magnifica se tutti noi avessimo un percorso uguale e la stessa storia.
Meglio una storia da raccontare che magari ci abbia portato a perdere questi “anni fondamentali” che una vita piatta e vuota che ci porta ad avere dei figli e una casa a 30 anni ma che ci lascia con il nulla, con una vita passata a pensare solo a quello che dovevamo fare e a quello che avremmo dovuto fare in futuro.
Prendiamoci il nostro tempo e mettiamo da parte quest’ansia di dover stare sempre al passo e calcolare ogni singola mossa e ogni singola cosa che dobbiamo fare per poter essere accettati.
Le migliori menti, i migliori uomini che abbiano messo piede su questa terra avevano tutti un percorso così contorto, così difficile, ed è proprio quello che li ha fatti diventare così importanti, una vita piatta non ti fa scoprire le tue potenzialità e non ti fa sbocciare.
Sono le difficoltà e il dolore a rendere gli uomini così spettacolari e a rendere una vita degna di essere vissuta.