martedì, 23 Aprile, 2024
Agroalimentare

Prandini (Coldiretti): no alla carne “sintetica”. Scordamaglia (Filiera Italia): danno per i consumatori

Coldiretti e Filiera Italia contro la produzione di “carne sintetica”. “Per la prima volta negli Stati Uniti è stata autorizzata per il consumo umano la ‘carne’ in provetta”, attaccano Coldiretti e Filiera Italia dopo l’annuncio della Food and Drug Administration (Fda).

Il via libera al consumo La novità è nel via libera della Fda ad un prodotto a base di carne “ottenuto da cellule animali proposto dalla Upside Foods, un’azienda che produce pollo sintetico raccogliendo cellule da animali vivi che vengono moltiplicate in un bioreattore. Si tratta”, sottolineano Coldiretti e Filiera Italia, “della prima
autorizzazione al consumo umano di cibi in provetta rilasciata dall’Autorità alimentare statunitense che rischia di aprire la strada a scenari preoccupanti”.

Gli investitori

Fondata nel 2015 come prima azienda al mondo di carne in provetta Upside Foods, con sede a Berkeley, in California, produce “carne”, “pollame” e “frutti di mare” sintetici ed ha “raccolto fondi per un totale di 608
milioni di dollari, anche da Abu Dhabi Growth Fund (ADG), Bill Gates, Richard Branson, Kimbal e Christiana Musk, Cargill, Baillie Gifford, Future Ventures, John Doerr, John Mackey, Norwest, Softbank, Temasek,
Threshold, Tyson Foods e altri”, puntualizza la Coldiretti.

Il no alla carne in “provetta”

L’avvenuta approvazione negli Stati Unti potrebbe aprire presto la strada, secondo Coldiretti e Filiera Italia, ai “cibi sintetici” nell’Unione Europea dove già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. “Una preoccupante novità”, scrive la Coldiretti, “contro la quale si schiera il 75% degli italiani che non sarebbe disposto a portare a tavola nel piatto la “carne” di Frankestein secondo gli ultimi dati del Crea, il Consiglio
per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi economica”.

La mobilitazione

Per questo in Italia è partita la grande mobilitazione di Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica contro il cibo definiti “sintetico”, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per “fermare una pericolosa deriva”, scrive la Confederazione, “che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”.

La raccolta di firme

“La petizione”, spiega la Confederazione, “può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla “carne” prodotta
in laboratorio al “latte” senza mucche fino al “pesce” senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech”.

Prodotto ingegnerizzato

“Per quanto riguarda la ‘carne’ da laboratorio la verità”, racconta la Coldiretti, “che non viene pubblicizzata è che non è carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato”, attacca la Coldiretti, “non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali”.

Operazioni di marketing

“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione”, commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.
“Tutta la filiera agroalimentare italiana dice no ai cibi sintetici”, aggiunge Luigi Scordamaglia consigliere delegato Filiera Italia, “Contrasteremo insieme quelle poche multinazionali globali che pensano
con i loro 25 miliardi di dollari investiti in disinformazione di distruggere il nostro lavoro distintivo e di qualità, mentendo sul danno fatto ad ambiente e consumatori”.

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