venerdì, 29 Marzo, 2024
Società

Piantedosi: stop ingressi illegali. Ong, linea dura

Giro di vite, pugno duro, sono le metafore di quella “linea della fermezza” che il ministro degli interni Matteo Piantedosi vuole contrapporre alla immigrazione irregolare Scelta, dice il ministro, “fatta con umanità”. Nel contempo il numero uno degli Interni apre ad una possibile intesa. “L’Italia è favorevole a un piano complessivo di sviluppo del Nord Africa che coniughi le misure per la crescita con quelle di contrasto al traffico degli esseri umani”. Ieri, da registrare la possibilità di una migliore sinergia con l’Europa, con uno spiraglio aperto dalla commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. “Sugli arrivi sui migranti in Italia siamo pronti a dare sostegno”, promette l’esponente Ue.

Per ora linea dura

In bilico tra “fermezza e dignità” e future collaborazioni, l’informativa ieri mattina del responsabile del Viminale al Senato e la successiva replica alla Camera, illustra le scelte del Governo. Decisioni criticate dalle opposizioni e lodate dall’Esecutivo. “Non abbiamo nessuna intenzione di venire meno ai doveri dell’accoglienza”, osserva Piantedosi, “ma in Italia non si entra illegalmente, la selezione non la fanno i trafficanti di esseri umani. Vogliamo governare i flussi anziché subirli”. “E’ un dovere assicurare condizioni dignitose a chi accoglie e a chi viene accolto”, sottolinea il ministro, “Il tema della dignità è una priorità”.

I numeri del Viminale

“Nel nostro Paese ci sono 100mila migranti nel sistema di accoglienza e le prefetture segnalano una saturazione dei posti disponibilità e criticità”, ricorda nel rivendicare la nuova rotta dell’Esecutivo, “il Governo, in materia di gestione dei flussi migratori, vuole invertire una rotta che per anni non ha tenuto conto dell’interesse nazionale. E’ indispensabile che la gestione non sia affidata allo spontaneismo o alle organizzazioni di trafficanti di essere umani”.

Gli sbarchi e le polemiche

“Al 10 novembre”, ricorda il ministro”, sono state presentate 69.078 richieste di protezione internazionale, ben il 56% in più rispetto al 2021. Sono state prese 50,048 decisioni, il 27% in più e di queste il 57% ha avuto come esito un diniego”. In merito al numero di arrivi in Italia nel 2022, commenta, “sono aumentati del 60%”, evidenzia il ministro, “Ad oggi sono oltre 90mila i migranti entrati in Italia”.

Lo scontro con la Francia

Piantedosi puntualizza un aspetto per mitigare la contrapposizione con la Francia.
“I fatti evidenziano come la Ocean Viking si sia diretta autonomamente verso le coste francesi”, rivela Piantedosi, “una decisione mai auspicata dall’Italia e che ha creato attriti sul piano internazionale, assolutamente non voluti dal governo”.

Migranti e trafficanti

Il ministro degli Interni insiste su un aspetto che ritiene cruciale. “La presenza di navi Ong continua a rappresentare un fattore di attrazione, un ‘pull factor’ per i flussi di migranti e sono importanti anche per le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza di assetti Ong nell’area”. Sempre sulle Ong, il responsabile del Viminale, rilancia la polemica parlando del ruolo “non inoffensivo” delle navi delle Organizzazioni non governative. “L’individuazione del ‘place of safety’ avrebbe dovuto esser fatta dallo Stato competente dell’area Sar Malta in cui le navi sono intervenute, Libia e Malta, e poi dallo Stato di bandiera. La richiesta del ‘pos’ deve arrivare dallo Stato di bandiera delle navi non dalle Ong. Queste navi agiscono in modo autonomo compromettendo anche la capacità di fare operazioni di salvataggio. E’ quindi legittimo considerare il transito di queste imbarcazioni non inoffensivo”.

Le critiche di oggi e le posizioni del passato

Un aspetto che il ministro degli interni solleva è il cambio di vedute dei partiti che polemizzano con elle attuali scelte. “C’è chi, anche da posizioni oggi critiche nei confronti dell’azione del governo, ha sostenuto in passato”, fa presente Matteo Piantedosi, “la necessità di una razionale regolamentazione degli ingressi per favorire l’occupazione nei settori lavorativi trascurati dagli italiani; e chi sosteneva che aprire i porti fosse da irresponsabili, che rischiava di indurre a partire migliaia di persone difficilmente integrabili e che non saremmo stati in grado di accogliere, affermazione che proveniva”, commenta polemico il ministro, “anche da chi ha definito in questi giorni la nostra posizione un disastro e una sceneggiata”.

Calenda: Governo, idee confuse

Per il leader di Azione, Carlo Calenda, il Governo ha “poche idee e confuse, la realtà è che siamo bloccati sempre lì alla discussione delle navi delle Ong ripetendo lo stesso spettacolo incivile del governo Conte uno”, osserva Calenda che sottolinea “l’attività delle Ong va regolamentata, ma non a spese alle persone che stanno sulle navi, ma con delle sanzioni scritte un po’ meglio rispetto a quelle del decreto Sicurezza bis”. Il leader di Azione evidenzia un aspetto. “È bene che i cittadini ricordino che i migranti irregolari in Italia sono sempre intorno al mezzo milione, perché gli altri si spostano nei Paesi europei un grande Paese europeo non si governa in questo modo”.

Sbarchi, il Pd contro il ministro

Il senatore Pd Nicita attacca Governo e Piantedosi sul fronte umanitario. “Il principio ‘del carico residuale’ nasce da una battaglia mediatica che va vinta a tutti i costi, su quella nave c’era la scabbia, minori, persone mutilate, che si sono buttate in mare”, evidenzia il senatore in riferimento ai fatti di Catania, “dobbiamo rispettare il diritto, la vostra interpretazione di posto sicuro non è completa, lei costruisce giuridicamente una serie di cascate interpretative che non hanno fondamento”.

La Lega ringrazia

Scelta condivisa a tutto campo quella che la Lega riserva al Viminale. “Bravo ministro”, commenta il leader della Lega Matteo Salvini, “torniamo a far rispettare la legge e la dignità dell’Italia, avanti così”.

Italia e Grecia: rivedere le regole

Sul tema migranti c’è da registrare l’intervento congiunto del ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa col ministro degli Esteri greco Nikos Dendias. “Abbiamo posto un problema generale. Non è un problema che l’Italia ha con la Francia, noi poniamo un problema politico, di legalità”, dice Antonio Tajani “Il regolamento di Dublino sembra affaticato e adesso rischia di essere superato, ma non si può prescindere da una solidarietà europea”. “Mi sembra”, osserva il ministro italiano, “che questo grido partito dai paesi frontalieri del sud cominci ad essere accolto, c’è disponibilità. I problemi non si risolvono in una riunione, ma ho trovato, a partire da Grecia, Malta e Slovenia, solidarietà”.

L’Europa tende la mano all’Italia

“Sugli arrivi sui migranti in Italia siamo pronti a dare sostegno e ad aiutare in questa situazione”, rivela la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, “E avrò anche l’opportunità di incontrare il nuovo ministro italiano in Germania e questa è forse una cosa di cui discuterò”. Oggi infatti in Germania il ministro Matteo Piantedosi è atteso alla riunione del G7 dell’Interno. Sarà l’occasione riannodare i fili della diplomazia, al di là della “linea dura”.

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