venerdì, 19 Aprile, 2024
Ambiente

Droni e georadar per le risorse idriche italiane

Secondo i dati dell’Osservatorio Valore Acqua per l’Italia, nel nostro Paese viene disperso il 42% dell’acqua immessa quotidianamente negli acquedotti, che per il 60% è in funzione da più di 30 anni, mentre uno su quattro supera i 50 anni di vita. Per contrastare questa criticità infrastrutturale, nell’ambito del PNRR sono stati previsti finanziamenti volti alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, obiettivo estremamente complesso da raggiungere se si considera che gli oltre 400.000 Km che compongono la rete degli acquedotti sono, nella maggior parte dei casi, interrati.

La soluzione a questa problematica potrebbe nascere dalla fusione di tecnologie avanzate e dalla collaborazione tra due realtà, una pubblica e una privata, che da tempo sperimentano soluzioni innovative nella raccolta, gestione e interpretazione di dati da sensori. Per questo l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr) e la startup innovativa Flyted hanno siglato un accordo triennale finalizzato allo studio e sperimentazione sul campo di soluzioni che permettano di identificare in modo efficace, efficiente e scalabile le perdite idriche su reti di grandi dimensioni, con particolare riferimento agli impianti interrati di trasporto acqua sotto la gestione degli acquedotti.

La messa a fattore comune delle competenze di queste due realtà permetterà di raggiungere avanzamenti tecnologici e trovare nuove soluzioni per monitorare lo stato e le perdite delle infrastrutture idriche, anche se sotterranee e di grandi dimensioni. I dati sulle condutture saranno raccolti grazie all’impiego di droni sia multirotore che ad ala fissa, mentre il monitoraggio nelle aree cittadine avverrà attraverso strumenti di terra.   “Il monitoraggio delle perdite sarà effettuato anche tramite il georadar una strumentazione che sfrutta la capacità dei segnali a microonde di penetrare oggetti non metallici, la cui capacità di fornire immagini tomografiche degli oggetti nel sottosuolo sarà potenziata grazie allo sviluppo di avanzati approcci di elaborazione dati sviluppati nel nostro Istituto”, spiega Ilaria Catapano, referente scientifica Irea-Cnr del progetto. A lei fa eco il Ceo di Flyted, Riccardo Corbari: “la nostra collaborazione con l’Irea-Cnr non si fermerà all’uso di UAS per monitorare in tempi rapidi acquedotti di grandi dimensioni. Infatti, sfruttando le nuove tecnologie di intelligenza artificiale, lavoreremo ad algoritmi e processi di identificazione delle perdite, per costruire una modalità di lavoro che, siamo certi, diventerà una best practice a livello nazionale e internazionale”.

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